Si è conclusa con crescente interesse di pubblico e appassionati l’edizione 2022 del “Fiati Festival Ferrandina”. Una manifestazione che rappresenta ormai uno degli appuntamenti più importanti in Italia per il settore bandistico e musicale, che ha visto protagonista per cinque giorni la cittadina in provincia di Matera, divenuta fulcro per gli appassionati di musica ed in particolare, quella per fiati e percussioni, come spiegato nel precedente articolo di presentazione della kermesse nello scorso mese di luglio. Al termine dell’entusiastica edizione di quest’anno abbiamo incontrato, per un bilancio e per sottolineare le peculiarità del festival, il direttore artistico della manifestazione il M° Antonio Zizzamia che per la terza volta ha firmato la direzione artistica. -<La mia personale valutazione è positiva sottolinea il M° Zizzamia – il risultato ottenuto è stato quello che mi aspettavo fin dalle prime fasi di progettazione. Una progettazione entusiasmante anche se faticosa che ha tenuto conto degli obiettivi della committenza, ha individuato i vincoli e coinvolto l’organizzazione nel processo di riflessione delle scelte artistiche. Ma anche definire gli obiettivi culturali, cercando di analizzare i gusti del pubblico, elaborare le proposte di eventi e attività culturali da realizzare attorno a quattro punti fondamentali: tradizione, formazione, innovazione, pluralità, per realizzare un festival in grado di ricoprire il ruolo di formatore culturale. Obiettivo e funzione, quest’ultima, assolta dalle bande da giro nei primi 50-60 anni della loro storia, fino a quando cioè sono state uno straordinario mezzo di divulgazione del repertorio sinfonico e lirico anche tra le fasce di pubblico più popolari. È evidente – aggiunge Antonio Zizzamia – che oggi, le nuove tecnologie audio-video e le diverse modalità di fruizione della musica, ne hanno cambiato profondamente il focus originario>-.
Il cartellone del festival 2022 ha visto inseriti gruppi e programmi diversi per generi e formazioni, con l’intenzione di formare e informare attraverso la musica di tradizione tipica del Sud, come le bande da giro, ma anche con programmi internazionali proposti da formazioni che, se pur comprendenti gli stessi strumenti della banda si propongono di fare musica per fiati con organici e programmi diversi. -<Leggendo nello specifico il cartellone – tiene a rimarcare il direttore artistico del festival di Ferrandina – è chiara la pluralità delle proposte artistiche. Abbiamo iniziato con la banda dell’Interforze nella quale confluivano la banda della Brigata Meccanizzata “Pinerolo” di Bari, la fanfara di Presidio del Comando Marittimo Sud di Taranto e la banda della Croce Rossa Militare di Bari dirette dal 1° Luogotenente Carlo Resta e il 1° Luogotenente Michele Di Sabato con un programma di arrangiamenti tratti dal repertorio di musica leggera di compositori come Ennio Morricone, Ritz Ortolani, Jacob De Haan, Alan Menken, Carlos Santana, Augustin Lara e Chale Chaplin. A seguire il concerto bandistico “Ernesto De Martino” Città di Ferrandina diretto dal M° Domenico Ponzio con un programma composto da trascrizioni di ouverture di Tchaikovsky, Verdi, Rossini, Gimenez. E’ stata poi la volta del concerto dal “Questo o quella per me pari sono” dove due realtà, una banda da giro e un’orchestra di fiati, si sono intelligentemente e rispettosamente confrontate, ognuno col proprio programma, dimostrando praticamente quello che vado da sempre affermando e cioè che se la musica è scritta bene, viene eseguita secondo le indicazioni del compositore indicate in modo chiaro in partitura: dinamiche, agogiche, accenti, frasi, respiri, etc. La formazione musicale, in pratica suona intonata, le sezioni ed i suoni sono dosati in modo equilibrato, il direttore d’orchestra dimostra di conosce la partitura con una personale interpretazione dettata da un lavoro di studio approfondito e la musica, perciò piace al pubblico, vuol dire che la “musica è buona” indipendentemente dal tipo di formazione che la esegue. Il numeroso pubblico ha saputo apprezzare ascoltando con attenzione ed in silenzio quasi insoliti nelle piazze, attribuendo interminabili applausi ad entrambi i gruppi musicali. Un pubblico che ha maturato le proprie considerazioni a seguito di un attento ascolto, senza lasciarsi influenzare dal nome “blasonato” come garanzia di qualità, cosa quasi mai veritiera e spesso ingannevole. Infatti il Gran Concerto Musicale Città di Francavilla Fontana (Brindisi) diretto da Ermir Krantja
ha incantato non per il nome storico ma eseguendo un programma di trascrizioni e suonandolo da grande banda. L’ orchestra di fiati “InCrescenDo” di Settimo Vittone (Torino) diretta dal M° Fabio Portè, poi, ha convinto tutti per qualità di esecuzione e proposta artistica. Personalmente ritengo sia stata una serata da incorniciare – aggiunge Zizzamia – E’ stato interamente rivolto al “guardare oltre le bande” l’appuntamento col dodicimino dell’Italian Brass Band, formata da 12 ottoni diretti dall’amico fraterno Filippo Cangiamila e con l’Orchestra Siciliana di clarinetti diretta da Marcello Caputo con la partecipazione straordinaria di un grande solista internazionale quale Giovanni Punzi
che ha eseguito in prima esecuzione, nella versione per orchestra di clarinetti, lo strabiliante concerto n°1 di Oscar Navarro. E’ stata poi la volta delle prime esecuzioni con l’Amerindia Saxophone Ensemble che ha presentato in prima mondiale il disco “Porteno Saxophone” con musiche di Osvaldo Pugliese, Astor Piazzolla, Diego Schissi Astor, trascritte da Silvio Zalambani, leader e solista del gruppo ed un brano di Federico Lechner.
Sonorità latino americane proposte dall’eccellente quintetto dell’Amerindia Saxophone Ensemble (Silvio Zalambani sax soprano, Chiara Lucchini e Isabella Fabbri sax contralto, Anna Paola De Biase sax tenore ed Alessia Berra sax baritono) molto gradite dal pubblico.
La serata è proseguita con la banda giovanile del Festival composta da circa 40 musicisti under 16 che, sotto la guida dei maestri Davide Giove, Giuseppe Lapiscopia, Giuseppe Smaldino e Nicola Calò, hanno affrontato dal un programma di studi, poi eseguito in concerto, diretti da Giuseppe Smaldino con musiche di Swearingen James, Williams Mark, Shaffer David, Smith Robert W., Lorenzo Pusceddu, Casey W., Jacobs J./ Vinson Johnn. Tutti i ragazzi hanno soggiornato a Ferrandina, ospiti dell’organizzazione, e hanno avuto la possibilità di seguire gratuitamente le lezioni. Esperienza che ripeteremo il prossimo anno ed invito fin da adesso ad annotarlo, poiché inizieremo le iscrizioni nei prossimi mesi. Tutti possono avere informazioni su www.fiatifestivalferrandina.it . Successivamente è toccato a me dirigere l’orchestra di fiati “Giovanni XXIII” di Pianezza (Torino) in un programma di musiche originali e due prime esecuzioni con altrettante star internazionali: Silvio Zalambani al sax soprano e Mauro Martins all’ Euphonium a cui ho dato il titolo di “Voli Pindarici”, poiché si è volato tra generi e tecniche esecutive diverse: David Maslanka – Illumination; Silvio Zalambani/Marcos J.Atencia Arenas – Nostalgia del Presente (1ª esecuzione Italiana per orchestra di fiati), Robert Sheldon – Metroplex, Reineke Steven – The Witch and the Saint, Gilles Rocha-Blind Spot (1ª esecuzione Italiana per orchestra di fiati), D.R. Holsinger-Scottin’ on HardRock Fillmore, Henry Paynter P.John-Rolling Thunder.
Infine è stato dedicato un intero pomeriggio Il pomeriggio di domenica 31 luglio è stato dedicato interamente alle bande del materano con il concerto bandistico “Boleto” di Novasiri, la banda Città di Miglionico, l’orchestra di fiati di Borgo La Martella e la marching band “G. Mascolo” di Irsina che hanno deliziato i quartieri dio Ferrandina con l’esecuzione di marce sinfoniche e concluso in piazza Plebiscito con “Connessione di Bande”, eseguendo a bande unificate in concertone la marcia sinfonica “Fascino Esotico” di Giuseppe Mascolo.
Alle 21,30 quindi il momento tanto atteso di “Violetta” ovvero la Traviata di Verdi “raccontata dal Dottor Grenvil suo ultimo amico”. Un adattamento scenico in tre atti mio e di Stefania Casarin, trascrizione musicale per Orchestra di Fiati di Lorenzo Pusceddu con una mia elaborazione musicale. Il teatro lirico in piazza ma anziché sentire una orchestra con archi e fiati nel golfo mistico si sentivano le note di una orchestra di fiati che accompagnava arie, cabalette, in tonalità originale ma con i suoni di fiati e percussioni. Di grande ed indiscussa bravura i protagonisti del cast con Ilaria Lucille De Santis soprano, Giacomo Leone tenore, Massimiliano Fichera baritono, Tommaso Ferrandina attore, Coro Anima Voice.
Bella la regia e la scenografia di Stefania Casarin, Luci e Audio a cura di “Master Service” e straordinaria l’Orchestra del Fiati Festival Wind Orchestra da me diretti: direi che qui il pubblico, i numerosi addetti ai lavori presenti, i cantanti, gli orchestrali, le maestranze hanno avuto tutti la sensazione di aver fatto ed assistito ad un vero capolavoro! Un entusiasmo confermato con interminabili applausi a scena aperta e un fragoroso e caloroso applauso finale. Un particolare momento di formazione è stato il recital-conferenza e la masterclass per Low Brass tenuti entrambi da Mauro Martins portoghese e Adams, Brass Lab. Momo and Denis Wick artist. Una conferenza molto partecipata e con numerosissime domande da parte del pubblico presente. Come molto partecipata è stata la masterclass di Martins con 18 iscritti, provenienti da diverse regioni italiane>-
In questa edizione il M° Zizzamia ha voluto dare nuovo slancio alla tradizione bandistica, con l’inserimento di elementi di innovazione coinvolgendo, cioè, anche le nuove generazioni. Qual’è stato il percorso intrapreso e quale arricchimento se ne può trarre?.
-<Più che dare nuovo slancio alla tradizione bandistica – replica Zizzamia – ho voluto far conoscere le molteplici possibilità che una banda può avere durante tutto l’anno per proporsi al proprio pubblico come fenomeno nazionale e non limitandosi ad un programma tipico di alcune regioni o ai soli mesi primaverili ed estivi. Lo slancio può arrivare solo da una seria programmazione che tenga presente la qualità della proposta musicale, la qualità degli organici che possono determinare il grado di difficoltà del programma da eseguire, la seria preparazione dei Maestri direttori, la preparazione dei direttivi delle associazioni o fondazioni che, insieme ad amministratori attenti a queste “idee” e alle molteplici e “qualitative alternative artistiche”, possano proporre una possibile alternativa, non sostituzione, di un repertorio a volte fermo e ripetitivo che, seppur valido e di grande valore artistico e culturale e per alcuni fonte di lavoro, spesso ignora le intenzioni del compositore e dei trascrittori. I motivi poiché questo avviene sono molteplici. Chiudiamo l’incontro col direttore artistico del Ferrandina Fiati Festival con un occhio, almeno quello dell’immaginazione alla prossima edizione. -<Intanto sappiamo già che la prossima edizione si terrà l’ultima settimana di luglio 2023 – conclude il M° Antonio Zizzamia – mi è stata riconfermata la direzione artistica per il quarto anno consecutivo. Ne approfitto per comunicare che se ci fossero gruppi o artisti che desiderano partecipare possono scrivere a: direttoreartistico.ferrandina@gmail.com.
Per il resto ho in mente questi obiettivi: il festival deve continuare a svolgere un ruolo di formazione culturale del settore aprendo sempre più a nuove formazioni anche internazionali all’insegna sempre di tradizione, formazione musicale, innovazione pluralità; istituire una orchestra di fiati del festival che possa eseguire un calendario di quattro concerti fissi nella stagione 2022-’23 guidando il pubblico a riconoscere la differenza tra musiche di “repertorio” e musiche da “programma” e portare lo stesso a comprenderne il significato anche con guide all’ascolto nei giorni antecedenti al concerto; proporre attività di formazione da svolgersi durante diversi periodi nella stagione 2022-’23; corsi di formazione rivolti ai giovani musicisti; corsi di formazione di direzione d’orchestra; corsi di formazione per docenti di scuole di musica seguendo nuove metodologie di insegnamento e di propedeutica musicale. Ho ancora un anno di tempo per affinare queste che sono le idee che ho condiviso con il gruppo di lavoro istituzionale formato dal sindaco Carmine Lisanti, l’assessore Pierluigi Di Biase e Margherita Agata.
Nel ringraziarvi permettetemi di essere riconoscente anche allo Studio D’Aloia, ad Angela Recchia, Francesco Farina, Claudio De Filippis, gli uffici e i dipendenti comunali, la Polizia Municipale e la comandante Rosa Luongo, la Prociv di Ferrandina, le istituzioni scolastiche, la mensa scolastica con le cuoche e il personale, le associazioni del territorio, la cooperativa ValBasento, le imprese e le attività commerciali, don Pier Domenico Dicandia, e ultima, ma non per importanza, la gente di Ferrandina che in questi tre anni ha dimostrato un affetto personale e una collaborazione attiva, cordiale e di grande disponibilità nel dare un concreto aiuto, dispensando non solo parole di apprezzamento e applausi ma anche informazioni esaustive ai numerosi visitatori che hanno partecipato alla cinque giorni del festival, molti dei quali hanno soggiornato nelle strutture della cittadina o ospitati dai ferrandinesi. Molti hanno accompagnato fisicamente ai parcheggi e nei luoghi dei concerti i visitatori. Comportamenti che fanno la differenza in un festival, quella di sentirsi parte attiva ed identificarsi con esso>-.
Mimmo Quarta