Il Mondo della banda visto con gli occhi di una donna. Da alcuni anni la grazia, la bravura ed il fascino del Maestro Susanna Pescetti, pianista, direttore d’orchestra e di banda, è in primo piano nel mondo bandistico, specialmente quello del Sud e pugliese in particolare. L’incontro con questa apprezzata professionista del pentagramma ci è particolarmente gradito per cogliere alcuni aspetti dell’intricato mondo delle bande da giro e non che gli occhi di una donna, molto probabilmente, possono cogliere con più attenzione e particolarità non fosse altro perchè quello del M° Susanna Pescetti è senza dubbio un punto di osservazione privilegiato essendo tra i più importanti direttori di organico bandistico italiano con una pluriennale esperienza nel settore.
Susanna Pescetti, musicista di origini siciliane, si è trasferita a Napoli giovanissima per studiare musica ed in particolare pianoforte e composizione al Conservatorio Musicale “San Pietro a Majella” del capoluogo partenopeo dove ha avuto per Maestri Anna Maria Pennella, Vincenzo Vitale e Bruno Mazzotta. Ha poi seguito i corsi di direzione d’orchestra sotto l’attenta guida del Maestro Donato Renzetti e si è diplomata col massimo dei voti e la lode. E’ figlia di un musicista ed ha iniziato a studiare musica e suonare il pianoforte all’età di 6 anni. Susanna Pescetti, oltre ad essere direttore e concertatore del Gran Concerto Bandistico “Giuseppe Piantoni” Città di Conversano,
istituzione musicale pugliese pluricentenaria che gode di grande prestigio storico-artistico, è docente di pianoforte al Conservatorio Musicale “Benedetto Marcello” di Venezia. Ha collaborato con decine di istituzioni musicali in svariate parti del mondo. Gabriele Carriero ha incontrato per noi il M° Susanna Pescetti (foto di Donato Contaldi).
I tempi cambiano anche per i complessi bandistici. In molti si chiedono se il repertorio tradizionale delle bande musicali sia ancora attuale specialmente per le nuove generazioni oppure se non si renda necessario un cambiamento individuando, magari, nuovi percorsi di ascolto. -<Ritengo che il nostro repertorio sia ancora valido – dice in proposito il Maestro Susanna Pescetti – anche perchè il tipo di banda che dirigo a Conversano come altre ce ne sono pure in Puglia e nel Sud, è unico al mondo. Non esistono complessi bandistici, in altri punti del globo, che fanno quel tipo di repertorio. E’ un patrimonio, perciò, che va senz’altro salvaguardato.
Il cambiamento dei gusti del pubblico – aggiunge Susanna Pescetti – è un fatto relativo. Per ogni generazione, infatti, abbiamo degli stili diversi. D’altronde anche le feste popolari hanno vari tipi di spettacolo. Noi dobbiamo salvaguardare il nostro che è unico ed è quindi importante proseguire su questa strada magari anche con l’aggiunta di qualcosa di diverso. Oggi il ragazzo se vuoi appassionarlo devi fargli il rap ed in banda come si fa?. E’ come l’opera lirica, non la si può modificare. Sono secoli che l’opera lirica viene suonata e la banda ha una storia di secoli.
Dobbiamo essere orgogliosi del nostro patrimonio culturale e preservarlo. Le nostre marce sinfoniche, i pezzi lirici e sinfonici vanno salvaguardati anche suonando i brani più noti magari per avvicinare di più gli spettatori. Lo spettacolo che offriamo deve essere culturale e ludico allo stesso tempo. Purtroppo la scuola non insegna molta musica ai ragazzi e la tv , che ha solo qualche canale specifico, non aiuta. La musica dal vivo è un’altra cosa rispetto a quella ascoltata in tv o da cd e lettori multimediali. Il nostro repertorio, quindi, ha ancora valenza fondamentale per far conoscere concretamente questo patrimonio musicale>-.
Parlando di repertorio, quindi, non si può non parlare di pubblico, un elemento imprescindibile per la diffusione del repertorio bandistico attraverso le opportunità offerte, specialmente, dalle feste patronali.
-<Il mio rapporto con il pubblico? – replica Susanna Pescetti – è molto bello. Il pubblico è fondamentale e senza di esso non potremmo dare emozioni. Il pubblico dà a sua volta emozioni a noi. E’ un’insieme di energie che si crea meravigliosamente. Il pubblico lo devi amare e devi farti amare da esso>-.
La ripresa delle attività bandistiche dopo il periodo triste della pandemia, che ha visto, tra l’altro, anche l’amara conclusione dell’attività di alcuni complessi e di alcuni musicisti, ha riportato fortunatamente un pò d’entusiasmo in seno alle attività bandistiche con i complessi che hanno potuto riprendere l’attività sia in marcia che in cassarmonica per le tradizionali esecuzioni musicali.
-<La pandemia ha creato forti disagi – sottolinea in proposito Susanna Pescetti – perchè il nostro è un lavoro stagionale e molti musicisti hanno optato per altre opportunità di lavoro. Il pubblico, la gente, ha bisogno di emozionarsi e cancellare quel periodo di costrizione che ha segnato tutti.
La ripresa è un pò lenta – aggiunge Pescetti – perchè c’è anche una crisi economica con cui dobbiamo fare i conti e ciò influisce anche sui concerti. Quelli della banda sono quasi tutti realizzati col contributo volontario dei cittadini in occasione delle feste patronali o popolari.
La banda è allegria, porta la festa, ha un significato anche religioso. Sentir suonare la banda è come sentire le campane o i fuochi d’artificio, sono segnali di una festa, se manca ciò manca tutto. Anche per questo abbiamo l’obbligo di preservare questo patrimonio artistico e culturale>-.
Gabriele Carriero