Sicilia terra di grandi musicisti, di bande musicali e di immensa passione per la musica bandistica. Un intenso e qualitativo lavoro di compositore di brani originali per banda viene svolto da Giuseppe Lotario, Maestro in piena attività, nato ad Assoro (Enna) nel 1948. Nel 1968 e nel 1969 Lotario ha fatto parte della banda dell’Esercito Italiano, all’epoca diretta dal Maestro Amleto Lacerenza, prima suonando il clarinetto e poi il sassofono tenore. Nel 1981 ha conseguito il diploma in Strumentazione per banda presso il Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Palermo e sempre a Palermo ha studiato composizione col Maestro Eliodoro Sollima.
Alla fine del 1969, ha assunto la direzione della civica banda “Città di Assoro”, mantenendola fino al 1984. Con quel complesso bandistico ha conseguito risultati sorprendenti nei concorsi indetti dall’Ente Provinciale per il Turismo di Caltanissetta. Nell’ottobre 1984, previo apposito concorso, ha assunto l’incarico di direttore della scuola di musica e dell’annesso complesso bandistico municipale di Mistretta (Messina). Nel 1989, poi, ha assunto la direzione della Banda Municipale di Enna con annessa Scuola Musicale “Francesco Paolo Neglia” fino al pensionamento. Nel 1987 Giuseppe Lotario ha vinto il 12° Concorso Nazionale di composizione per banda “Città di Lettomanoppello” (Pescara) con la marcia sinfonica “La Pugliese”;
l’anno successivo, ha vinto lo stesso concorso con la marcia sinfonica “L’Abruzzese”. Altri primi premi li ha conseguiti nel 2004 al concorso nazionale di composizione originale per banda “Pellegrino Caso” di Vietri sul Mare (Salerno) col brano da concerto “Sculture Sonore”, al 2° Concorso Nazionale di composizione per marce sinfoniche Città di Collesano (Palermo) nel 2014 con “Baharia”; al 1° Concorso Nazionale di composizione per marcia sinfonica per banda “Angelo Inglese” Città di Molfetta (Bari) nel 2018 con il brano “Martina”; al Concorso Nazionale per marcia sinfonica per banda “Conversano – Città della Musica” di Conversano (Bari) nel 2019 con la marcia “Fantasiosa” e nel 2021 al medesino consorso con la marcia “Pegaso”. A dicembre 2015 Lotario ha presentato il primo CD personale curato dal maestro Giuseppe Testa con la collaborazione della Storica Banda Musicale “Francesco Bajardi” di Isnello (Palermo). Giuseppe Lotario fino ad oggi ha composto 34 marce sinfoniche, di cui 15 premiate a carattere nazionale; 30 marce militari, 48 marce brillanti, molte premiate. Quest’anno, ha ricevuto il terzo premio al 5° Concorso di Composizione di Marce Sinfoniche per Banda “Conversano Città della Musica”. La serata finale si è svolta l’11 luglio scorso. La giuria era composta dai Maestri Gianpaolo Schiavo, presidente, Vincenzo Anselmi, Giuseppe Gregucci, Michele Milone e Nicola Scardicchio, coordinati dal Maestro Angelo Schirinzi, direttore artistico del concorso e del festival.
Il brano di Lotario, dal titolo “Danza di Novilunio”, è stato eseguito dalla Grande Orchestra di Fiati “Giocchino Ligonzo” Città di Conversano, diretta dal Maestro ospite Sandro Satanassi docente di Strumentazione e Composizione per orchestra di fiati al Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.
Quella del M° Giuseppe Lotario, insomma, è una figura di primo piano nel mondo della musica e della composizione specifica per banda. L’incontro con questo musicista ci è perciò particolarmente gradito.
Maestro lei da ben 67 anni è impegnato come compositore di musica per banda. Una vita per la banda e per la musica, perciò, come si autodefinisce? e poi i numerosi concorsi in cui i suoi brani primeggiano testimoniamo le sue qualità di musicista. Come si è sviluppato questo suo talento e come mai ha scelto il mondo della banda?
-<Una domenica, all’età di 5 anni – sottolinea il Maestro Giuseppe Lotario – trovandomi per strada ho sentito dei suoni in lontananza. Incuriosito, mi sono messo a camminare a passo spedito e mi sono ritrovato davanti la banda del mio paese mentre sfilava in occasione della festa patronale.
Quell’incontro è stato l’inizio del mio sogno: la banda. La mia vita è stata codì stravolta. I miei giochi tradizionali da bambino sono stati azzerati, iniziai a riunire dei gruppi di bambini del mio quartiere dando loro degli oggetti che per me rappresentavano degli strumenti musicali e io con la bacchetta in mano li dirigevo. Immediata pure la richiesta a mio padre di iscrivermi alla Scuola di musica della banda cittadina. Il mio sogno è così divenuto realtà. A 8 anni sono entrato a far parte della banda. L’inizio degli studi professionali, ha, poi, rafforzato la voglia di vivere in seno al meraviglioso mondo della banda; questo percorso formativo ha creato in me una volontà ferrea verso la dedizione allo studio della musica e agli strumenti musicali. La curiosità, la fantasia, l’inventiva e la creatività fanno parte di me. Lo studio della composizione con il Maestro Eliodoro Sollima, ha poi sviluppato sempre più in me il mio talento musicale: senso ritmico, melodico ed armonico mi permettono di creare composizioni musicali senza l’ausilio del pianoforte>-.
Ogni brano ha bisogno di una o più idee, di un itinerario, di un ventaglio di colori da distribuire nel suo percorso, affinché si trasformino in emozioni e avvolgano completamente l’ascoltatore. In particolare, come ha costruito “Danza di Novilunio”, tenendo presente i parametri precedentemente evidenziati?
-<Dai contenuti di questa domanda – replica Lotario – e il riferimento a “Danza di Novilunio”, la conversazione si avvia verso la marcia sinfonica. Tale forma musicale è da ritenere come brano originale per banda per eccellenza. Ciò ci contraddistingue in tutto il mondo. Il percorso della marcia andrebbe tutelato e valorizzato con degli studi specifici inerenti ai corsi di composizione. La creazione e lo sviluppo di tale forma musicale necessita di due temi: uno per la prima parte e uno per il “trio”. Queste due melodie principali quali, attraverso il percorso dell’itinerario predisposto e non improvvisato, devono coinvolgere totalmente l’ascoltatore, trasmettendo emozioni e sensazioni di bellezza e serenità.
“Danza di Novilunio” è una marcia di stile libero ancorata alla forma classica della marcia sinfonica. É stata sviluppata pensando alle fasi del ciclo lunare: luna nuova, luna crescente, luna piena e luna calante. Il primo tema inizia con una introduzione ricca di elementi tematici in fa minore che presenta una melodia affidata ai clarinetti con il contrappunto affidato ai baritoni. La fine del ritornello, conduce ad una melodia nel modo maggiore affidata alla sezione dei baritoni con il contrappunto ai clarinetti. Seguono due “divertimenti” creati con cellule musicali tratti dall’introduzione. Il successivo “trio” in si bemolle maggiore” presenta delle cellule ritmico-melodiche già ascoltate in fase introduttiva; la melodia è affidata alle trombe con il contrappunto affidato ai clarinetti. Segue uno sviluppo attraverso altri divertimenti che ripropone il tema del trio in un “grandioso” con contrappunto dei baritoni. L’ultimo divertimento conduce alla vera e propria ripresa in fa minore dell’introduzione con conseguente “coda”->.
Il mondo della banda è particolare e in questo momento in evoluzione. Un passaggio generazionale in cui occorre indicare la strada da intraprendere affinché non si disperda lavoro e passione. Secondo lei, quali potrebbero essere i nuovi possibili elementi da tener presente per le nuove generazioni di ascoltatori e soprattutto di musicisti?
-<L’evoluzione della banda – sottolinea Giuseppe Lotario – è iniziata nel 1980 circa, con l’avvento dell’associazionismo e, nel contempo, con l’introduzione di nuovi brani vicini alla cultura anglosassone. Il cambiamento ha dato origine a una diversa formulazione della partitura con l’annessa denominazione. La nuova formulazione della partitura è stata voluta principalmente dall’editoria musicale per allineare e facilitare lo scambio commerciale con le edizioni musicali dei paesi anglosassoni. La partitura “Vesselliana” ha subito una trasformazione che, sicuramente, ha creato una penalizzazione sulla parte dell’equilibrio, in quanto sono stati eliminati diversi strumenti senza essere sostituiti. Questo significa che la nostra banda è diventata una Symphonic Band con una penalizzazione nella sonorità: da scura vicina all’orchestra ad una sonorità molto più aperta e metallica. Oggi, sicuramente siamo in una fase di evoluzione della nostra banda, la quale, però, non sempre è supportata da una adeguata direzione artistica ed amministrativa. Al fine di salvare e migliorare quanto fatto finora, occorrerebbe promuovere la presenza di una scuola musicale in ogni città con finalizzazione bandistica; curare la formazione dei docenti e principalmente dei direttori artistici con corsi specifici nei conservatori; creare l’obbligatorietà dell’iscrizione all’albo dei docenti e direttori per potere dirigere o insegnare in una banda; operare, in sinergia e instaurare una sorta di collaborazione stabile, con i docenti delle scuole medie statali ad indirizzo musicale e con quelli dei licei musicali, anche se la legge lo prevede, purtroppo, nella realtà, spesso la scuola statale rimane distaccata dal contesto bandistico locale. Occorre poi investire soprattutto sui bambini, incentivando loro lo studio della musica, già sin dai primi anni di vita. Necessario, infine – conclude Lotario istituire la cattedra di musica e strumento musicale nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria>-.
Antonio Martino