E’ iniziata il 7 agosto scorso e si concluderà mercoledì 16 agosto prossimo a Trepuzzi (Lecce) l’11.a edizione di “Bande A Sud – Suoni Tra Due Mari” la rassegna musicale che mette in evidenza oltre le tradizionali bande musicali tanti gruppi di diversa estrazione musicale legati ad un unico genere sonoro impreziosito dall’organico strumentale bandistico. Le novità dell’edizione 2023 vengono evidenziate dal direttore artistico della rassegna il Maestro Gioacchino Palma.
-<Le novità dell’edizione 2023 sono sostanzialmente tre – sottolinea Palma – la prima non è una vera e propria novità, ma una dichiarazione d’intenti: intendiamo proseguire “lungo la strada”, nel senso che sempre più ci interessa il dialogo tra più bande musicali. Le iniziative dedicate ad uno street soundscape che avvolga la città, e che avvicini sempre di più la musica all’ascoltatore, senza la mediazione del palco. Poi ci interessa la vocazione teatrale che la banda ha nel suo dna. Il festival di quest’anno ospita numerosi gruppi che pongono l’accento su questo aspetto fondamentale. Il terzo aspetto che vogliamo mettere in risalto riguarda il dialogo tra le esperienze bandistiche salentine e pugliesi e la musica albanese. La storia recente – prosegue Gioacchino Palma – delle influenze balcaniche nella musica salentina parte proprio dall’Albania, e non potrebbe essere diversamente, considerando la vicinanza e i continui rapporti di scambio e migrazioni tra queste terre di confine. Si tratta di un dialogo ormai pluridecennale, che ha trovato nella banda la sua sintesi più convincente. Fondamentale per lo sviluppo delle nuove estetiche musicali territoriali è stata l’interazione con alcuni musicisti provenienti dall’Albania, residenti da lungo tempo nel Salento e primi responsabili della fusione stilistica. In questa edizione sarà possibile ascoltare alcuni dei protagonisti di questa vicenda>-. Sono 8 gli appuntamenti di “Bande A Sud” che vivacizzano strade e piazze di Trepuzzi centro di 14mila abitanti a Nord del capoluogo salentino.
Ogni appuntamento è caratterizzato dall’affascinante timbro sonoro della banda e dai tanti colori strumentali e offre al pubblico delle esclusive e accattivanti opportunità di ascolto e approfondimento culturale. Alle spalle vi è una ricerca musicale che rende molto fruibile l’offerta programmatica della rassegna. -<Bande a Sud si è sempre caratterizzata – dice in proposito Gioacchino Palma – per aver proposto una sintesi, priva di pregiudizi, tra stili, organici e geografie diverse. Abbiamo proposto generi che spaziano dalla musica colta d’avanguardia alle esperienze folk più tradizionali. Questo perché il Festival ha come obiettivo principale l’immaginario bandistico più che la banda intesa come organico definito storicamente e geograficamente. E’ un aspetto quest’ultimo che ci interessa maggiormente da un punto di vista culturale ed analitico. La banda prima ancora che musica è una particolare filosofia: un modo di vivere in gruppo, di viaggiare insieme, di nutrirsi del contatto diretto con gli ascoltatori, una sorta di “arte di arrangiarsi” in musica. Chi ha avuto la fortuna di suonare in banda, qualunque tipo di banda, non dimenticherà mai tale esperienza. La banda – aggiunge Palma – spesso è stata la scintilla che ha determinato lo sviluppo di passioni profonde per la musica, che si sono poi trasformate in altre esperienze musicali>-.
La cassarmonica illuminata è il luogo deputato per la musica di “Bande a Sud”. Ogni età attribuisce il proprio significato a questo particolare e originale “luogo musicale”. Oggi, con il futuro delle bande cambiato notevolmente si è alla ricerca del più intenso percorso per coinvolgere e avvicinare più ascoltatori possibili al fine di diffondere sempre più tale genere musicale. -<La cassarmonica e le luminarie – sottolinea ancora Gioacchino Palma – indipendentemente dai loro aspetti funzionali, la cassarmonica ha un’acustica particolare, totalmente armonizzata con l’organico della banda, sono stati uno dei primi esempi di “virtualizzazione” del paesaggio urbano in tempi pre-tecnologici. Immersi come siamo nella recente virtualità, nei mondi riverberati dagli schermi, nelle tridimensionalità immersive, nei videogiochi, forse non ci rendiamo conto che nei nostri centri la festa patronale ha costituito una raffinata forma di modificazione del luogo consueto in cui si viveva, la creazione di un mondo a suo modo fantastico, dove immergersi e fruire di luci, sapori e suoni che non si potevano sperimentare in altri momenti dell’anno. E’ un tipo di riflessione che va estesa e che intendiamo sviluppare nelle prossime edizioni del festival>-.
Il direttoreartistico Palma sta svolgendo un intenso lavoro di ricerca sul repertorio, sul recupero del materiale musicale dei Maestri del passato. Gli abbiamo chiesto se ci sono proposte di contaminazione fra gli schemi del passato e le nuove tendenze musicali. -<Attraverso le possibilità offerte dal programma di collaborazione culturale “Interreg Grecia-Italia”, di cui abbiamo recentemente vinto il bando – replica Gioacchino Palma – e che si avvia alla conclusione, abbiamo potuto innanzitutto proporre una serie di attività tenutesi a Trepuzzi nel luglio 2022, ma anche ad Acquaviva delle Fonti e in Grecia, di natura analitica e culturale, focalizzate proprio sul repertorio. Un repertorio che, come si sa, è pieno di tesori nascosti, di partiture che, una volta eseguite al tempo in cui furono composte, sono poi state dimenticate e riposte nei cassetti dei parenti dopo la morte dei compositori. E’ importante a mio avviso riportare alla luce queste composizioni di sicuro valore storico. A fronte di quelle opere, marce sinfoniche, ottime trascrizioni sinfoniche e operistiche, musica sacra, relativamente poche in verità, che sono entrate nel repertorio consueto e che ascoltiamo soprattutto in occasione delle feste patronali, ce ne sono numerose altre che meriterebbero un’attenzione prima musicologica e di stampa, poi d’esecuzione, al fine di allargare la visione rispetto alla storia delle bande del nostro territorio. Il repertorio contemporaneo invece ha trovato nuove strade, certamente non affini alla tradizione colta, di mescolamento con altre geografie dove la banda è espressione di tradizioni popolari molte delle quali sfociano poi nel popular . Questo tipo di repertorio suscita l’interesse delle nuove generazioni perché più vicino alle loro pratiche d’ascolto. Esistono anche tentativi – aggiunge il direttore artistico di “Bande A Sud” – di rinnovare la banda attraverso sperimentazioni di natura colta, ma sono meno legati a geografie specifiche e dedicati ad un pubblico settoriale e selezionato. Fra i numerosi maestri del passato, – conclude Gioacchino Palma – ce ne sono alcuni che meriterebbero una risonanza maggiore. Ne cito solo due, nella speranza di suscitare qualche tipo di interesse: Angelo Luiso e Antonio Amenduni>.
——————————
Bande A Sud
Suoni Tra Due Mari
I prossimi appuntamenti:
– 13 agosto: Carillon Vivente; 4×4 Funky, Jazz, Blues, Soul; Bandarisciò cantastorie itineranti; Orchestra Camillocromo; Route 99 street band; Bandakadabra Piemonte; Mabò Band (trio comico-musicale); Bedixie Band (dixieland); Concerto Bandistico “Rocco Quarta” Città di Monteroni (Lecce); Bandada fanfara; Pachamama artisti di strada.
– 14 e 15 agosto: Concerto Bandistico Città Di Rutigliano (Bari); Concerto Bandistico “Nino Farì” Città di Lecce.
– 16 agosto: Roy Paci & Aretuska.