Un insegnante di strumentazione per banda in un territorio, quello salentino, particolarmente votato alla tradizione bandistica, ha un ruolo importante nella formazione di allievi che si presentano al Conservatorio Musicale con tante speranze. Abbiamo incontrato il Professor Francesco Muolo per fare il punto della situazione dal suo punto di vista, sulla formazione degli allievi e per dare uno sguardo a quello che potrà essere il futuro di tanti giovani musicisti impegnati coi ruoli ed il repertorio bandistico.
Francesco Muolo al termine dei suoi studi ha ottenuto il compimento inferiore di pianoforte, i diplomi di: musica corale, direzione di coro, strumentazione per banda, direzione d’orchestra e compozione, e il diploma accademico di secondo livello in discipline musicali, composizione, strumentazione per orchestra di fiati, nonchè diploma post-magistrale in composizione sacra. Ha avuto per insegnanti i Maestri Franco Arigliano, Claudio Boncompagni, Antonella Mazzarulli, Luciano Pelosi e Rino Marrone. In direzione d’orchestra si è formato seguendo i corsi di famosi Maestri di livello internazionale quali Roberto Duarte, Piero Bellugi, Nicola Samale, Bruno Rigacci. Il M° Francesco Muolo ha diretto l’orchestra della Provincia di Bari, l’Orchestra dell’Istituzione Concertistica Tito Schipa di Lecce e quella sinfonica del Conservatorio Musicale salentino. Di recente ha collaborato con la compagnia “Il Balletto Del Sud” per uno spettacolo, nei pricipali teatri pugliesi, con la partecipazione della ballerina Luciana Savignano su musiche di Saverio Mercadante. Ha fondato e diretto l’orchestra da camera “Giacomo Insanguine” di Monopoli. Da molti anni è direttore della Schola Cantorum “Maria Ss. Della Madia” di Monopoli. Ha diretto, inoltre, alcuni complessi bandistici pugliesi. Ha composto, fra l’altro, l’operetta “Ghetonia” vincitrice di un progetto allestito dalla Provincia di Brindisi e la Prefettura greca di Corfù, operetta eseguita in prima nazionale in diversi teatri. Tra le sue composizioni c’è anche “Il Gelsomino Notturno” su versi di Giovanni Pascoli, brano eseguito al Politeama Greco di Lecce in occasione della manifestazione “Un Cordone Per La Vita”. E’ autore, infine di pubblicazioni a carattere didattico. Tra queste ci sono “La Marcia e il trio”, “Il solfeggio cantato per una o due voci e pianoforte” (Vivere In di Monopoli); “La Fuga” (Edizioni Papageno di Bari).
Il ruolo di docente presso un Conservatorio Musicale, il “Tito Schipa” di Lecce, che è presente in un territorio dalle antiche e grandi tradizioni bandistiche, pone il Maestro Francesco Muolo al centro di un percorso formativo accademico legato particolarmente alla strumentazione e alla composizione per banda. Gli studenti del Conservatorio pugliese cercano nuove mete da raggiungere per completare la loro formazione e soddisfare interessi e passioni. Abbiamo chiesto quindi al Maestro Muolo di delineare l’itinerario culturale e formativo che condivide con gli studenti. -“Il compito dell’insegnante è sempre molto delicato – sottolinea Muolo – c’è bisogno di indirizzare l’allievo verso i percorsi migliori. In merito al corso di strumentazione per banda partito nel 2000, oltre al percorso base, il corso ha la capacità e la possibilità di dare all’allievo un interesse maggiore per una materia che l’allievo stesso può scegliere. Se, ad esempio, un allievo è molto portato per la composizione, personalmente mi prodigo affinchè egli abbia tutte le opportunità per conoscere le varie fasi della composizione e possa seguire questa strada. L’obiettivo che l’allievo può raggiungere al termine degli studi – prosegue Muolo – è l’insegnamento e la libera professione. Questo è quello che offre il nostro ordinamento ma è chiaro se qualcuno riesce a trovare soluzioni più personalizzate, ben vengano. L’itinerario culturale e formativo è basato sulla nuova disciplina dei Conservatori Musicali basata su un triennio di base ed un biennio specialistico.
Per quanto concerne la mia materia, nel primo triennio cerco di fare un discorso armonico, con armonia tradizionale, armonia consonante, cioè aperta e gradevole dal punto di vista sonoro e armonia tonale. Nel biennio successivo cerco di indirizzare poi gli allievi verso i vari stili contemporanei: la musica neomodale, la musica artificiale, la polimodalità, la sovrapposizione di questi stili, la dodecafonia, cercando di dare, così, un ventaglio di idee compositive, in modo che l’allievo – conclude il Maestro Francesco Muolo – possa farsene una personale, con la quale, poi, realizzare la tesi di laurea”-.
L’enorme quantità di opportunità di ascoltare musica di vari generi, ha fatto emergere nuove esigenze compositive per i brani originali per banda. Evidentemente occorre trovare nuovi ascoltatori, con gusti nuovi e nuove esigenze, si tratta di una sfida non certamente facile per le bande musicali odierne. Al Maestro Francesco Muolo quindi il compito di indicare il percorso di ricerca relativo alla classe di strumentazione per banda. -“Oggi gli impulsi musicali – dice in proposito il docente di strumentazione per banda del Conservatorio Musicale di Lecce – arrivano quotidinamente. Grazie ad internet, infatti, l’allievo può immediatamente usare i social ed eseguire la composizione, l’interpretazione e il modo d’esecuzione che desidera. Ciò, a mio avviso, ha anche debilitato il ruolo della banda nel senso tradizionale. Per quanto riguarda la ricerca, poi, con la crisi della banda tradizionale, ora si sta cercando di trovare delle soluzioni alternative, che al momento non riesco ad individuare.
E’ un terreno di sperimentazione – aggiunge Muolo – e se nuoi guardiamo molto alla musica americana per simphonic band, che è quella che pilota la situazione ed il mercato, usciamo fuori da quella che è la nostra tradizione bandistica. E’ difficile capire, perciò, se bisogna continuare con le nostre bande nel senso pieno del termine oppure innovare il repertorio con brani che sfiorano il limite tra la musica leggera e la musica classica. Siamo in un periodo, insomma, di grande ricerca per trovare la soluzione giusta per “salvare” la banda e adeguarsi ai nuovi gusti del pubblico”-.
La banda ha bisogno, dunque, di un nuovo repertorio affichè si rigeneri e vada verso una nuova dimensione. Ecco, infine, il parere del Maestro Francesco Muolo, su come si sta operando per un cambiamento e per modernizzare un repertorio che possa essere gradito alle nuove generazioni. -“Se noi cambiamo il repertorio – sottolinea Francesco Muolo – non è più la banda della nostra tradizione caratterizzata cioè da un repertorio lirico-sinfonico. Quindi è un problema di non poco conto. Se cominciamo a cambiare il tradizionale con repertori che scimmiottano quello classico tradizionale snaturiamo la banda specialmente nel senso pugliese e meridionale del termine. Siamo in un periodo, perciò, di grande sperimentazione. Vedo delle bande che utilizzano, ad esempio, i cantanti lirici.
Personalmente non sono d’accordo con quest’utilizzo perchè la nostra banda di tradizione ha gli strumenti che interpretano i ruoli dei cantanti, quindi le voci aggiunte al complesso bandistico vanno a cambiare la struttura della banda stessa. Quello della banda coi cantanti lirici, però, è solo un tentativo
– conclude il Maestro Francesco Muolo – una prova per cercare di iniziare un percorso nuovo. Un tentativo, che, però, non so dove potrà poi portare”-.