ANCHE I GIOVANI AMANO LA BANDA. LO EVIDENZIA DON FEDERICO ANDRIANI GIOVANE SACERDOTE CHE APRE LO SCRIGNO DEI RICORDI PER SOTTOLINEARE PASSIONE E AMORE PER I COMPLESSI BANDISTICI. Un’altra testimonianza di affetto verso un mondo che molti purtroppo considerano sorpassato.

by Mimmo

Una banda in piazza a San Pietro Vernotico per la festa patronale

 

Non è vero che i giovani disprezzano la banda. Ce lo sottolinea sorridendo e ricordando il suo trascorso un giovane sacerdote originario di San Pietro Vernotico (Brindisi): Don Federico Andriani vicario della parrocchia “San Lazzaro” di Lecce dove è stato destinato per svolgere la sua opera pastorale. don Federico ci fa capire con l’articolo che segue, che la musica della banda va ancora amata e apprezzata, non fosse altro perchè è ambasciatrice di festa ed allegria, e tramandarne ai più giovani il fascino originale e caratteristico che ci ricorda anche tempi lontani di spensieratezza e allegria. Dopo “la banda della gazzosa” che abbiamo pubblicato di recente ecco adesso un altro gradevole appuntamento con lo scrigno dei ricordi di don Federico Andriani.

don Federico Andriani

 

Oggi può sembrare qualcosa di anacronistico che un giovane si appassioni ad una banda musicale ed al suo repertorio. Qualcuno dice infatti che seguire un concerto bandistico, di questi tempi, sia qualcosa di ormai obsoleto, un retaggio
dell’antichità, qualcosa di abbondantemente superato. Eppure, per me non esiste altra forma musicale più sublime per sentire un clima di festa, meglio ancora se cristiana, che non sia quella della banda. Nei nostri paesi del Salento e della
Puglia, infatti, il giorno della vigilia della festa inizia con il matinée in piazza da parte della banda, che ha anche un prologo con il giro del complesso bandistico che, attraversando alcune delle principali strade delle nostre cittadine
regala un annuncio festoso.

Un matineè bandistico a San Pietro Vernotico (Brindisi) negli anni passati

Ancora oggi, da sacerdote e per quanto gli impegni pastorali me lo permettono, cerco di tornare fisicamente, prima ancora che con il cuore e con la mente, indietro nel tempo, a quei giorni di calura di fine Giugno, quando il mio paese, San Pietro Vernotico in provincia di Brindisi, 13mila abitanti, al confine con la provincia di Lecce, indossa l’abito migliore per celebrare il suo patrono, San Pietro, appunto, il Principe degli apostoli. Luminarie, bande musicali, fuochi d’artificio, bancarelle, artisti di strada e giostre fanno da apripista ad un fiume di gente che si riversa nella piazza principale per lasciarsi coinvolgere dalla festa e dalle note dei complessi bandistici. Da dove nasce questa mia passione?.

Processione del patrono San Pietro Apostolo a San Pietro Vernotico (Br)

Come ogni cosa bella che si rispetti occorre andare indietro nel tempo e affondare i ricordi alle nostre radici, guardando a coloro che sono stati testimoni di un vissuto in grado di incarnarsi e radicarsi nelle giovani generazioni fino ad assurgere al ruolo di tradizione. E’ stato il mio amato nonno Gino a trasmettermi questo amore per la banda, quando, da bambino non ero ancora in grado di muovere i primi passi, soleva portarmi nel seggiolino della sua fedele compagna di viaggi, la bicicletta, ad ascoltare la musica della banda in piazza.

-“Mio nonno mi portava ad ascoltare la banda in piazza”-

Ricordo nitidamente che ero estasiato da quell’esercito di gente elegante, con divisa e cappello e con la varietà degli strumenti che imbracciavano e sfilavano per la strada fino a salire poi sulla cassarmonica. Da lì parlava il linguaggio nobile e imperioso della musica, una delle categorie più belle per manifestare il trascendente, l’Indicibile. Una delle espressioni più alte dell’animo umano, insomma. Così le ore trascorrevano veloci e tornati, poi, a casa, nelle attività della propria abitazione mio nonno canticchiava le grandi opere liriche che i complessi avevano eseguito poco prima, quasi a sottolineare che la banda è vita, è inculturazione, è identità. Oggi, alle soglie dei trentotto anni non manca mai, nelle mie giornate l’ascolto di un buon pezzo musicale bandistico, a volte nostalgico e che mi commuove, utile a farmi rivivere quei tempi che, non ritornando più nelle circostanze e nelle persone, sono tra i ricordi più cari della mia vita.

Federico Andriani

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