INCONTRO COL MAESTRO PASQUALE VENE CHE HA VINTO LA SESTA EDIZIONE DEL CONCORSO DI COMPOSIZIONE DI MARCE SINFONICHE “Conversano Città Della Musica”. Compositore autodidatta e clarinettista nella Banda dell’Arma dei Carabinieri guarda al futuro delle bande musicali.

by Mimmo

Quattro tra i primi cinque classificati al concorso di composizione di Conversano (Bari), Da sinistra Anthony Camilleri (3° classificato), Pasquale Vene (1°), la Maestra Caterina Santoro che ha diretto l’orchestra di fiati  “Ligonzo” nella serata conclusiva del concorso, Giuseppe Lotario (2° classificato) e Matteo D’Agostino (5°).

Si è chiuso con successo di partecipanti e opere in concorso la sesta edizione del Concorso di Composizione di marce sinfoniche “Conversano Città della Musica”. Al primo posto la marcia “Silvia” del M° Pasquale Vene che ha ricevuto anche il premio della giuria popolare; al secondo posto la marcia “La Pittoresca” di Giuseppe Lotario, al terzo “Festa Maltese” di Anthony Camilleri che ha ricevuto il premio menzione speciale, al quarto “Storie Di Campagne” di Manuele Bruno, al quinto “Le Sirene Di Ulisse” di Matteo D’Agostino.  La giuria era composta dal 𝐌° 𝐂𝐨𝐥𝐨𝐧𝐧𝐞𝐥𝐥𝐨 𝐌𝐚𝐬𝐬𝐢𝐦𝐨 𝐌𝐚𝐫𝐭𝐢𝐧𝐞𝐥𝐥𝐢, direttore della Banda dell’ Arma dei Carabinieri, presidente, dal M° 𝐕𝐢𝐧𝐜𝐞𝐧𝐳𝐨 𝐀𝐧𝐬𝐞𝐥𝐦𝐢, docente di Strumentazione per Banda, presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli (Bari), dal M° 𝐆𝐢𝐮𝐬𝐞𝐩𝐩𝐞 𝐆𝐫𝐞𝐠𝐮𝐜𝐜𝐢, direttore del Gran Concerto Bandistico “Ernesto e Gennaro Abbate” di Squinzano (Lecce), dal dottor  𝐋𝐢𝐯𝐢𝐨 𝐂𝐨𝐬𝐭𝐚𝐫𝐞𝐥𝐥𝐚, critico musicale de “La Gazzetta del Mezzogiorno” e dal M° 𝐅𝐫𝐚𝐧𝐜𝐞𝐬𝐜𝐨 𝐌𝐮𝐨𝐥𝐨, docente di Strumentazione per Banda, presso il Conservatorio “Tito Schipa” di Lecce.

Abbiamo incontrato il vincitore del concorso per condividere con lui alcune considerazioni sul mondo bandistico.

il Maestro Pasquale Vene, clarinettista e compositore ha vinto la 6.a edizione del concorso di composizione di Conversano

una veduta di Luzzano Di Moiano (Benevento)

Pasquale Vene è un musicista originario di Luzzano piccola frazione di circa 1200 anime del Comune di Moiano in provincia di Benevento. L’ameno centro collinare è situato a circa 300 mt. d’altezza. Pasquale Vene ha 39 anni e ha iniziato gli studi del clarinetto a 11 anni nella scuola di musica comunale, appassionandosi fin da subito allo strumento e successivamente alla musica per banda. Diplomato in clarinetto col massimo dei voti al Conservatorio “Nicola Sala” di Benevento, ha successivamente conseguito la Laurea di 2° livello, sempre col massimo dei voti, al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano sotto l’accurata guida del Maestro Luigi Magistrelli. Ha eseguito da solista il Concertino op. 26 di Carl Maria von Weber nella sala Verdi del conservatorio di Milano in occasione del 150° anniversario della Polizia di Stato. Ha studiato, poi, con Maestri di caratura internazionale, come Karl Leister, Richard Stoltzman, Paolo Beltramini, Alessandro Carbonare ed ha collaborato con diverse orchestre tra le quali la filarmonica del Teatro alla Scala, e l’Orchestra giovanile “Luigi Cherubini” sotto la guida del M° Riccardo Muti. Per due anni ha insegnato clarinetto nella scuola media ad indirizzo musicale “Rinascita-Amleto Livi” di Milano. Da 14 anni fa parte della Banda dell’Arma dei Carabinieri, ricoprendo il posto di 1° Clarinetto n°3 e successivamente 1° Clarinetto piccolo in mib. Con la Banda dell’Arma ha eseguito concerti nei maggiori teatri e luoghi di interesse italiani a Milano, Roma, Verona, Napoli, Venezia, Torino, Bari, Parma, Salerno, Pompei, Paestum e all’estero a New York,

La banda dell’Arma dei Carabinieri impegnata a New York

Washington, Toronto, Buenos Aires ed in manifestazioni militari a Parigi, Vilnius, Debrecen, Mosca, Doha, Dubai. Da solista ha eseguito, ad esempio, l’ ”Allegro di Concerto” per clarinetto di Raffaele Caravaglios sia a Dubai che al Tetro Regio di Parma. Iscritto alla Società Italiana Autori ed Editori dal 2005, Pasquale Vene ha sempre affiancato allo studio del clarinetto la passione per la composizione e la strumentazione per banda. Ha composto numerose marce sinfoniche, funebri, brillanti e militari distinguendosi in vari concorsi di composizione per banda. Tra le varie composizioni anche una marcia sinfonica dedicata al suo paese, “Luzzano”.

una partitura di “Luzzano” composizione di Pasquale Vene

Oltre alle varie classificazioni nei primi posti, è risultato vincitore con premio della giuria popolare al “6° Concorso di Composizione per Marce sinfoniche” di Conversano (Bari) di recente conclusosi.

Pasquale Vene con il compositore maltese Anthony Camilleri al concorso di Conversano (Bari)

Ha pubblicato la marcia da concerto “Libertà” con la casa editrice “Edizioni Musicali Eufonia”; “Diana Militare”, marcia da concerto, e “Thea”, marcia da parata, con la casa editrice “Mulph Edizioni”, inoltre ha riadattato e arrangiato diversi brani per coro di clarinetti, ensemble di sassofoni e brass band. In base al successo ottenuto al concorso di Conversano, al maestro Pasquale Vene abbiamo chiesto, per prima cosa, di voler sottolineare i punti di forza ed eventuali punti deboli del repertorio degli organici bandistici militari visto il suo particolare profilo professionale in qualità di compositore e primo clarinetto piccolo in mib nella Banda dei Carabinieri che lo colloca in un privilegiato punto di osservazione.

la copertina della pubblicazione della marcia da parata “Thea” di Pasquale Vene

-“Ci tengo a specificare – sottolinea Pasquale Vene – che compongo da autodidatta e per puro piacere, quindi rispondo con pareri del tutto personali. Premesso che faccio parte di una delle ultime bande con organico vesselliano e che personalmente prediligo, bisogna cercare di venir incontro anche alle esigenze organiche dei nuovi compositori, che non prevedono l’uso di alcuni strumenti dell’organico vesselliano. Le peculiarità principali dell’organico vesselliano sono: estrema ricchezza timbrica, dovuta alla grande varietà di strumenti utilizzati; vastità del repertorio, dovuta, viste le esigenze del passato di portare la musica colta nelle piazze, ai Maestri che si sono cimentati in ampie trascrizioni del repertorio lirico e sinfonico; organico, che, anche se desueto, e mantenuto in parte solo da qualche banda ministeriale, resta comunque quello che riesce a spaziare al meglio tra le differenze di colore timbrico. Per quanto riguarda l’organico della symphonic band, invece: sonorità brillanti, ottenute sicuramente dalla prevalenza di ottoni cilindrici; immediatezza, che al giorno d’oggi è sicuramente di fondamentale importanza per l’ascoltatore medio, ma soprattutto per i giovani che si avvicinano a questo genere di musica; tipo di repertorio, che abbraccia una più ampia varietà di pubblico, proponendo, oltre alle composizioni originali, anche adattamenti strumentali di colonne sonore e brani di musica leggera”-.

una suggestiva veduta di Luzzano (Bn)

Pasquale Vene è autore di numerosi brani per banda. Le sue marce riscontrano un notevole successo nei vari concorsi nazionali. Ogni brano ha bisogno di un’idea o più idee, di un itinerario, di un corollario di colori da distribuire nel suo percorso, affinché poi tali colori trasformino in emozioni e avvolgano completamente l’ascoltatore. Abbiamo chiesto a questo vivace compositore come ha costruito “Silvia”, la marcia che ha vinto il recente concorso di composizione di Conversano (Bari). -“Premetto – risponde Vene che “Silvia” è nata dalla pura e spontanea ispirazione dettata dal sentimento che provo verso mia moglie (a cui è dedicata).

Luzzano (Benevento) festa patronale

La composizione è un avvicendarsi di momenti di esaltazione, a cui seguono momenti contemplativi e momenti di profonda passione. Come ogni idea, la marcia nasce da una semplice melodia che ha preso forma pian piano e ho sviluppato successivamente in vari temi strutturati all’interno della forma di Marcia Sinfonica. La marcia richiama un paso doble spagnolo dal ritmo incalzante, è in Fa minore, ed inizia con un accordo un po’ insolito (Sibm9 al III rivolto), subito dopo l’introduzione, lascia spazio ad un “solo” di clarinetti, per poi passare alla melodia del Tutti in maggiore. Successivamente c’è un “concitato” caratterizzato da uno squillo di trombe e strumenti dal suono chiaro, che ricollega al tema iniziale. Il Trio si presenta con un assolo dell’oboe, in Fa Maggiore, momento del brano profondamente passionale. Il tema del solo viene poi ripreso dai baritonali fino alla fine, mediante l’alternanza del concitato precedente, questa volta eseguito dagli strumenti bassi e gli strumenti dal suono scuro, e richiami del tema principale. Quest’ultimo viene riproposto nel finale in contrapposizione col tema del solo dei clarinetti iniziale, stavolta in maggiore e a due voci. Il tutto termina con la coda, che richiama la sequenza iniziale di accordi ritornando per pochissime battute alla tonalità minore e per poi concludere festosamente in maggiore”-.

un’altra immagine della Banda Dell’Arma dei Carabinieri

Il mondo della banda è molto particolare e in questo momento è in evoluzione. Si tratta di un passaggio generazionale in cui occorre indicare la strada giusta da intraprendere affinché non si perda tanto lavoro e tanta passione. Abbiamo perciò chiesto al M° Vene quali potrebbero essere i nuovi possibili elementi da tener presente per le nuove generazioni di ascoltatori e soprattutto di musicisti. -“Fare musica insieme – dice in proposito Pasquale Vene – vuol dire oltre al divertimento e alla soddisfazione, acquisire valori e capacità, quali il saper lavorare in gruppo, l’empatia verso chi ti sta a fianco, una maggiore attenzione verso i piccoli dettagli che spesso fanno la differenza. E poi sicuramente bisogna far capire ai giovani l’importanza di fare musica che vuol dire anche saper stare insieme ed emozionarsi insieme, soprattutto in un periodo storico in cui la tecnologia ci allontana e ci isola sempre di più. Io conservo bellissimi ricordi dei miei 11 anni, quando sfilando con la banda passavo davanti la casa di mio nonno, appassionato di bande e uomo di poche parole, che nonostante fosse costretto in casa da problemi di salute, trovava comunque la forza, aiutato da mia nonna, di affacciarsi dal portone di casa, e io, semplicemente dallo sguardo, capivo quanto era orgoglioso di suo nipote. Oppure di quando entrai per la prima volta in una banda musicale, dell’accoglienza dei ragazzi che già ne facevano parte e che nel giro di poco tempo sono diventati la mia seconda famiglia. Auguro, perciò, a tutti i giovani che si avvicinano alle bande e alla musica in generale di avere la fortuna di vivere esperienze del genere e di trovare ambienti che li aiutino a crescere sia musicalmente che come persone”-.

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