Il rapporto di un musicista con uno strumento musicale è sempre affascinante ed intrigante allo stesso tempo tanto che i due elementi vivono sicuramente in simbiosi. Il rapporto diviene, perciò alla massima potenza se si parla di polistrumentismo e polistrumentisti: uno o più musicisti che si esibiscono suonando due o più strumenti. Casi singolari ma non certamente rari. Per questo abbiamo incontrato il Maestro Giampiero Perrone, 56 anni di Salice Salentino (Lecce) polistrumentista, molto attivo in campo musicale sia con il clarinetto che con il sassofono, impegnato nella continua ricerca sonora di un percorso personale formativo, attratto dal genere bandistico e dalla musica leggera. Per prima cosa abbiamo chiesto al Maestro Perrone di raccontarci come ha sviluppato il dualismo sonoro tra generi musicali e strumenti musicali diversi.
-“Il mio rapporto con due strumenti – spiega Giampiero Perrone – il clarinetto e il sassofono, è un viaggio affascinante e ricco di scoperte sin da quando ho deciso di frequentare il Conservatorio Musicale “Tito Schipa” di Lecce. Mi sono diplomato nel 1992 in clarinetto, nel 1997 in jazz, nel 2004 in sassofono e laureato in “Discipline Musicali-Sassofono Solistico” nel 2007. Si è trattato di una continua ricerca di equilibrio tra tradizione e innovazione, tra struttura e improvvisazione. Clarinetto e sassofono assieme ai vari generi musicali hanno contribuito a forgiare il mio linguaggio musicale, permettendomi di esplorare nuovi orizzonti ed esprimere la mia identità artistica in modo autentico.
Da sempre sono stato attratto da entrambi gli strumenti a fiato, dal loro fascino unico e dai differenti cromatismi sonori. Il mio percorso formativo – prosegue Perrone – è stato impreziosito dal dualismo sonoro tra clarinetto e sassofono. Studiando e affinando le tecniche specifiche di ciascuno strumento, ho imparato a integrare armoniosamente le loro peculiarità, valorizzandole, addentrandomi in percorsi sperimentali con i vari generi musicali. Col clarinetto ho mosso i primi passi in un contesto bandistico del mio paese, per poi continuare fino all’età di 21 anni con le bande musicali più attrezzate: le bande da giro. E’ stata un’esperienza che mi ha dato fondamenta solide grazie ad un repertorio variegato che spaziava dalle marce sinfoniche tradizionali ai brani contemporanei. Dal 1992 al 2016 sono stato professore d’orchestra nella “Ico- Tito Schipa” di Lecce, esibendomi con clarinetto, clarinetto basso e sassosofono in numerosi concerti, alcuni dei quali ripresi dalle reti tv nazionali come “Premio Barocco”, “Katia e Mara verso Oriente” su Rai Uno, “Eroine Pucciniane” su Canale 5. Ho collaborato con numerosi artisti di livello internazionale – aggiunge ancora Giampiero Perrone – come il compianto Lucio Dalla, con Al Bano, Gigi D’Alessio, Pippo Baudo, Katia Ricciarelli, Renzo Arbore, Angelo Branduardi, Gino Paoli. Ho partecipato all’incisione discografica di numerose produzioni musicali della stessa Orchestra Ico-Schipa di Lecce.
Devo inoltre precisare che da sempre ho affrontato gli studi classici sia col clarinetto che col sassofono, ma quest’ultimo strumento – confida poi Perrone – ha fatto breccia nella mia vita come una sorta di liberazione espressiva. Oltre alla musica classica, mi ha aperto le porte di quella leggera, del jazz e di altri generi contemporanei. Grazie alla versatilità del sassofono ho esplorato nuove sonorità, stimolato anche dall’interazione con altri musicisti, dando vita a un dialogo musicale che va oltre la semplice esecuzione di un brano. Nel 2004, ho ideato e fondato l’ensemble “Tito Schipa” di cui curo la direzione artistica.
Sono anche sassofonista del gruppo musicale, composto da colleghi musicisti professori d’orchestra del panorama artistico-culturale salentino. L’ensemble, riconosciuto dall’Unione dei Comuni del Nord Salento “colonna sonora del Parco del Negroamaro”, svolge una intensa attività concertistica. L’idea è stata quella di utilizzare il sax come strumento capace di suonare su registri differenti e raggiungere varie sonorità, tali da adeguarsi a qualsiasi genere musicale. Nella mia tesi di laurea ho definito il sax strumento universale. Non a caso, uno degli spettacoli più apprezzati dal pubblico è ”Sax, Lirica & Song”, omaggio a Tito Schipa. L’ensemble è punto d’incontro tra generi musicali distinti: classici internazionali, brani tratti dal repertorio lirico, colonne sonore di famosi film, musica napoletana, musica jazz. Tutti pezzi che ammaliano il pubblico, accompagnandolo in un singolare viaggio delle sonorità. Al 2008 risale poi la prima incisione di “Sax Lirica & Song” che raggiunse ragguardevoli traguardi con tremila copie vendute. Nel 2010 il gruppo ha pubblicato il secondo lavoro: “Profumo di Negroamaro”, nel 2016, il terzo cd: “Note di Luna Calante”. Con questi due cd è stata sottolineata l’originalità del gruppo e proposto un progetto artistico-musicale che, partendo dal connubio vino-musica, vino doc delle terre del Negroamaro e musiche di artisti famosi della zona del Nord Salento, riscopre e rivaluta i grandi artisti del Salento. Dopo il grande tenore leccese Tito Schipa, anche Domenico Modugno, originario di Polignano a Mare (Bari) ma vissuto a lungo a San Pietro Vernotico (Brindisi), Nicola Arigliano di Squinzano (Lecce), scomparso nel 2010 e il “re” di Cellino San Marco (Brindisi) Albano Carrisi“-. Dal 2009 il M° Gampiero Perrone compone e propone brani che ne svelano la peculiare identità artistica e che riscuotono numerosi plausi del pubblico. Molte le produzioni musicali, tra le quali negli ultimi anni: “Sax, Lirica & Song”, “Quel motivetto che mi piace tanto”, “Questa canzoncina” e tante altre anche in tema di pace e fratellanza ispirate dalla musica quale linguaggio universale.
Con “Musiche da Oscar”, dopo il difficile e traumatico periodo del Covid 19, Perrone e il suo ensemble hanno voluto lanciare un messaggio di fiducia e speranza con un concerto dedicato al grande Ennio Morricone. Sono state eseguite le sue famose composizioni, con originali arrangiamenti, proposti in una escalation di emozioni. L’ensamble “Tito Schipa” ha festeggiato i 20 anni di attività artistica dedicando il 2024, alle colonne sonore da film di Morricone, con la partecipazione, ormai consolidata, di Susanna Rigacci,
soprano di origini svedesi, naturalizzata italiana, nota al pubblico per le esibizioni in vocalizzo dei brani delle colonne sonore scritte e dirette da Ennio Morricone, con il quale ha tenuto concerti in varie nazioni per circa vent’anni. Giampiero Perrone da più di vent’anni si occupa di formazione musicale giovanile, per questo gli abbiamo chiesto quali sono le esigenze espresse dai giovani e la differenza con il passato nella formazione musicale dei più giovani. -“Mi occupo di formazione giovanile – sottolinea il M° Giampiero Perrone, dentro e fuori il circuito della scuola statale ad indirizzo musicale “Ascanio Grandi” di Lecce. Dal 2019 sono docente di clarinetto presso quest’istituto scolastico. Faccio leva sulla consapevolezza che le competenze e le abilità musicali contribuiscono anche allo sviluppo di competenze sociali e personali che sono preziose per tutta la vita. La musica, infatti, non solo insegna la pazienza, la dedizione e la perseveranza, ma stimola anche la creatività, l’autodisciplina e la capacità di lavorare in squadra. Questi valori sono essenziali per costruire una società più empatica e coesa, dove le relazioni interpersonali possano essere gestite con maggiore armonia e comprensione. Nei giovani di oggi, nativi digitali, alberga il desiderio di esplorare nuove forme artistiche e culturali che riflettano la complessità della società attuale. Suonare uno strumento musicale implica non solo l’acquisizione di abilità pratiche, ma anche lo sviluppo di una sensibilità artistica che permette di esprimere emozioni e pensieri in modo unico e profondo. La musica è linguaggio universale ed insegna a collaborare con gli altri, a perseverare di fronte agli ostacoli, diventando così un potente viatico nella crescita personale e sociale. La formazione musicale giovanile, influenzata in passato da norme culturali e artistiche più rigide rispetto ad oggi, ora è più accessibile, diversificata e influenzata dalla tecnologia rispetto al passato. Essa permette ai giovani di esplorare la musica in modi nuovi e creativi. Io, personalmente, preferisco la didattica tradizionale: lezioni frontali, in presenza, Maestro e allievo, con un utilizzo parsimonioso delle risorse online, al fine di stimolare la creatività degli allievi”-.
La particolare sensibilità di Giampiero Perrone verso la banda musicale gli ha permesso di osservare attentamente questo particolare mondo da diverse angolazioni. Per chiudere il proficuo incontro gli abbiamo chiesto, quindi, di mettere a fuoco il suo punto di vista sul futuro della bande musicali.
-“Rappresentano una tradizione irrinunciabile – conclude Giampiero Perrone – ma per far sì che le istituzioni bandistiche sopravvivano negli anni, è necessario che esse aumentino l’appeal verso le nuove generazioni. Devono svolgere un ruolo importante nell’educazione musicale, collaborando con scuole e università per promuovere l’apprendimento della musica. Le bande musicali devono aprirsi a generi diversi oltre al repertorio tradizionale, per attrarre un pubblico più giovane e diversificato. Per rafforzare il legame sociale e la partecipazione attiva, quindi, per aumentare la loro inclusività, le bande devono migliorare le modalitá operative, garantendo un ambiente di lavoro più strutturato e professionale, soprattutto durante le trasferte. Occorre una più accurata pianificazione dell’attività e un’organizzazione più efficiente. Fondamentale è il miglioramento delle condizioni di vita dei musicisti a cui vanno garantiti compensi più adeguati, orari di lavoro nel rispetto del benessere psico-fisico. Un ambiente di lavoro sano e motivante è essenziale non solo per la qualità delle performances, ma anche per il mantenimento, lo sviluppo del talento musicale e l’instaurazione di un clima favorevole alla crescita individuale e collettiva. Solo così la tradizione bandistica continuerà a vivere e a evolversi, adattandosi ai cambiamenti sociali e culturali”-.