INNOVATORE E GRANDE ORGANIZZATORE DELL’ORGANICO BANDISTICO. CON GIUSEPPE CHIELLI SE N’E’ ANDATA UN’ALTRA IMPORTANTE E INEGUAGLIATA FIGURA DI MUSICISTA DEDITO AL MONDO DELLA BANDA. PORTO’ SULLE PIAZZE LE OPERE DI WAGNER, HAYDN, CIMAROSA , RESPIGHI. NEL 1961 STORICA AFFERMAZIONE IN SVEZIA AL CONCORSO INTERNAZIONALE PER BANDE.
Un altro personaggio, un’altro grande Maestro, per la galleria di musicisti che da tempo ci vede impegnati a descrivere un passato che ci ha regalato persone straordinariamente preparate ed appassionate del settore bandistico. Il Maestro Giuseppe Chielli, figura davvero notissima nel mondo delle bande italiane, si è distinto anche all’estero per una storica esibizione della banda municipale di Acquaviva delle Fonti, che dirigeva nel 1961, in Svezia, di cui parleremo più avanti. Giuseppe Chielli è nato a Noci (Bari), grosso centro che oggi conta 18mila abitanti sulle murge baresi a circa 50 km. dal capoluogo, il 24 gennaio 1924. Ha studiato musica sin dalla tenera età dapprima col Maestro Orazio Lippolis e poi con il Maestro Giuseppe Piantoni.
Il musicista di origini riminesi definì Chielli uno dei suoi migliori allievi. Giuseppe Chielli completò la sua formazione presso il Conservatorio Niccolò Piccinni di Bari con i Maestri Biagio Grimaldi (1897-1986)
, Aladino Di martino (1908-1989)
che fu anche maestro di Riccardo Muti e compositore di tre opere liriche, e Nino Rota (1911-1979)
compositore legato, com’è noto, al regista Federico Fellini. Una volta completati brillantemente gli studi, non essendo di famiglia agiata, fu costretto ad anteporre le necessità familiari alla carriera ed accettò così incarichi di insegnante anche di composizione. Successivamente si è diplomato in musica polifonica presso il Conservatorio “Benedetto Marcello” di Venezia. La svolta alla carriera di direttore d’orchestra arrivò nel 1956 a 32 anni. Accettò l’incarico di dirigere la banda di Noci, sua città natale, e furono subito applausi per il suo stile inconfondibile. Dopo Noci passò a dirigere la banda di Castellana Grotte (Bari) in un’altra piazza particolarmente sensibile al fascino della banda. Nel 1961 il Maestro Giuseppe Chielli firma il contratto con il Concerto Bandistico Città di Acquaviva delle Fonti (Bari)
. In quest’altro popoloso centro a 30 km. dal capoluogo pugliese Chielli segnerà la storia della città e del concerto bandistico. Prima di lui, nel 1949, l’amministrazione comunale di Acquaviva, che garantiva la vita della banda cittadina, aveva scelto come direttore del complesso il Maestro Giovanni Astarita Misasi (1907-1989)
, a sua volta preceduto alla guida del concerto dal padre Rosario Misasi, ma a causa di attriti di vario genere, sorti alla fine degli anni ’50 e poi proseguiti, con gli amministratori della banda, Giovanni Astarita Misasi originario di Gaeta (Latina) non si vide più rinnovare il contratto e con una transazione lasciò la direzione della banda con la promessa che non avrebbe infastidito la piazza se gli venivano concesse le partiture che la banda eseguiva. Nonostante tale concessione da parte degli amministratori, però, dopo che fu chiamato Chielli a ricostituire la banda cittadina nel 1961, Misasi allestì trasversalmente un’altra banda sempre ad Acquaviva e in chiaro antagonismo con quella municipale. Nacquero così due fazioni di sostenitori delle due bande targate entrambe Acquaviva Delle Fonti, fazioni che diedero vita ad una lunga diatriba e non solo a colpi di note musicali di clarinetti, flicornini e quant’altro, durata a lungo. I “contendenti” vennero così definiti “misasisti” e “chiellisti”. Un dualismo aspro e senza esclusione di colpi che finì per dividere anche molte famiglie ed esacerbare notevolmente gli animi. A marzo del 1961 per Giuseppe Chielli e la banda di Acquaviva arrivò, invece, una grande soddisfazione, di quelle da ricordare e incorniciare. La banda fu scelta dall’Associazione Nazionale Bande Musicali Autonome di Roma a rappresentare l’Italia al concorso internazionale per complessi bandistici organizzato dalla confederazione internazionale delle società popolari di musica.
Il viaggio di circa tremila km. per la Svezia fu organizzato in treno con partenza ufficiale da Roma. La banda partì il 21 giugno 1961 sventolando il tricolore. Arrivò a Stoccolma, dopo aver attraversato Austria, Germania e Danimarca all’alba del 23 giugno 1961. Le altre bande in concorso rappresentavano Danimarca, Olanda, Lussemburgo, Norvegia e Svezia. Il 24 giugno 1961 tutte le bande sfilarono per le vie di Stoccolma ed il giorno successivo diedero vita alle esibizioni. La banda pugliese eseguì magistralmente “La Cavalcata delle Valchirie” dall’opera “La Valchiria” e “Lohengrin” di Richard Wagner scatenando grande entusiasmo. Al termine delle esecuzioni il pubblico applaudì a lungo e fu richiesto il bis al Maestro Chielli, bis, che non poteva essere concesso per regolamento. Chielli fece così eseguire, in omaggio al caloroso pubblico, la marcia sinfonica “A Tubo” di Ernesto Abbate che suscitò nuovamente entusiasmo nella sala in cui vengono consegnati i premi Nobel. La stampa europea a commento della manifestazione sottolineò le grandi doti del maestro Giuseppe Chielli e della sua banda che fu premiata, quindi, con una coppa di cristallo, come prima classificata ex aequo con la banda svedese.
Dopo il trionfale rientro a casa la banda pugliese fu anche scritturata in Sicilia e si esibì a Paternò (Catania) davanti una gran folla
il 4 dicembre 1961. L’esperienza di Giuseppe Chielli ad Acquaviva terminò nel 1966 dopo sei anni di grandi successi. Giuseppe Chielli ha poi diretto i complessi bandistici di Palmi (Reggio Calabria), Lanciano (Chieti), Trani (Bat), “Ferruccio Burco” di Squinzano (Lecce), “Schipa D’Ascoli” di Lecce, che diresse agli inizi degli anni ’80 quando il complesso era organizato dal M.° Nino Farì, e Gioia Del Colle (Bari). Nel 1988 ha diretto la banda di Sandonaci (Brindisi) restandovi alla guida fino al 1993. Negli ultimi anni di vita, infine, è tornato a dirigere la banda della sua città natale Noci. Quando nella piazza centrale si presentava di buon ora al comitato feste per avviare il servizio della banda, stringendo la mano ai tanti appassionati che gliela porgevano diceva semplicemente: <Noci!>. Si è spento, alla soglia degli ottant’anni, il 31 agosto 2003 a Noci.
Numerose sono le sue composizioni sia vocali che strumentali, trascrizioni di opere, in particolare wagneriane, ed una raccolta di musica moderna. Sulle piazze si rese protagonista di innovazione del repertorio bandistico anche trascrivendo per banda in particolare alcune opere di Richard Wagner, Franz Joseph Haydn, Domenico Cimarosa, Ottorino Respighi. A lui, e non poteva essere diversamente, è stato intitolato il Concerto Bandistico Città di Noci. Il musicista Antonio Petrone,
nato a Pietrelcina (Benevento) e residente a Castellana Grotte (Bari) infine, ha composto in suo onore la marcia sinfonica “Omaggio a Chielli”.
Fabrizio Carcagni