L’ORCHESTRA FILARMONICA PUGLIESE SUONERA’ LE MARCE FUNEBRI DELLA TRADIZIONE LEGATA AI RITI DELLA SETTIMANA SANTA
Dopo il via libera da parte della Conferenza Episcopale Pugliese a feste e processioni, (leggi link ), c’è grande attesa in Puglia per il ritorno, dopo due anni, dei tradizionali riti della Settimana Santa in città e paesi,
riti caratterizzati quasi ovunque da processioni più o meno lunghe durante le quali le statue che sfilano per le strade ed i mesti cortei, anche di penitenti, vengono accompagnate dalle marce funebri, molte composte da autori locali ed eseguite dalle bande musicali. Riti antichi appartenenti alla tradizione e alla devozione della religiosità popolare. Con questa consapevolezza sabato prossimo,26 marzo, nella chiesa di San Domenico, a Bitonto (Bari), si svolgerà “Passione Puglia. Quando l’orchestra incontra la banda”. Si tratta di un interessante appuntamento pensato, in collaborazione, dai Maestri Vito Vittorio Desantis,
direttore artistico di Flatatùm, il festival bandistico nazionale che si svolge a Bitonto, con musica, teatro e innovazione, e Giacomo Piepoli,
direttore artistico dell’Orchestra Filarmonica Pugliese, che ha come obiettivo quello di far eseguire ad un’orchestra sinfonica le marce funebri tradizionali pugliesi legate ai riti della Settimana Santa di Bitonto (Bari), Molfetta (Bari), Ruvo di Puglia (Bari), e Taranto. Le marce saranno dirette da quattro differenti maestri, direttori di elevato spessore artistico, secondo il seguente programma: “Elegia Funebre” di Pasquale La Rotella sarà diretta dal M° Vito Vittorio Desantis; “Pensiero Triste” di Luigi Rizzola dal M° Giuseppe Gregucci
, “Tramonto Tragico” di Angelo Inglese sarà diretta dall’autore,
“Il Pianto dell’Orfano” di Antonio Amenduni sarà diretta dal M° Giovanni Minafra.
-<Le marce funebri – sottolinea il Maestro Vito Vittorio Desantis – sono, per appassionati e cultori, un vero e proprio stato emozionale ed hanno un fortissimo potere evocativo. Le loro origini si perdono nella notte dei tempi e sono in qualche modo legate alla pietas popolare. Non a caso la Puglia vanta una nutrita schiera di compositori di marce funebri tra i quali figurano anche autori di altissimo profilo, capaci di tradurre in musica le proprie emozioni riuscendo ad emozionare il popolo che devotamente assiste alle processioni, trasportato da quelle note struggenti che cadenzano il lento incedere dei portatori lungo il percorso processionale. Pur diverse per forma, tipologia, architettura armonica e durata hanno un denominatore comune: il connubio indissolubile tra marcia funebre e banda. L’idea di affidare ad un’orchestra sinfonica l’esecuzione delle marce – aggiunge Desantis – nasce dalla voglia di sperimentare nuovi percorsi in grado di coniugare innovazione e tradizione. E così grazie alla fattiva collaborazione col Maestro Giacomo Piepoli, che ha accolto con entusiasmo la mia proposta, apportando anche preziose modifiche, è nato questo ambizioso progetto. La banda è sempre stata vista come sorella minore dell’orchestra e la sua letteratura sempre poco valorizzata da un certo tipo di pubblico, quando, invece, esistono partiture di pregevole valore che, sdoganate da certi pregiudizi e ricontestualizzate potrebbero essere apprezzate da un pubblico fondamentalmente estraneo al genere e riconsiderate in altra dimensione da un pubblico di appassionati. Per farlo nel migliore dei modi, abbiamo pensato di coinvolgere direttori originari di quattro tra i paesi che presentano una tradizione antichissima e
fortemente radicata sul territorio, perché convinti che una marcia funebre per quanto ben eseguita da un direttore non legato a certe suggestioni autoctone, non potrà mai trasmettere lo stesso pathòs e lo stesso livello emozionale>-.
-<L’Orchestra Filarmonica Pugliese – dice poi il Maestro Giacomo Piepoli – è l’espressione del “Suono Pugliese” e racchiude i migliori musicisti della regione, da Carapelle (Foggia) a Squinzano (Lecce). Tutte le province della nostra terra sono legate ai riti e ai suoni della Settimana Santa pertanto è doveroso raccogliere e portare con il suono della nostra orchestra un modo diverso, ma fedele all’originale, di eseguire le marce funebri. È un modo per valorizzare ulteriormente il nostro territorio e i compositori locali di grande spessore, ingiustamente ignorati nei cartelloni delle stagioni concertistiche. È stato complicato per tutti gli orchestratori ridurre il suono della banda, molto più ricca di strumenti e colori, all’orchestra, ma il risultato siamo certi che sarà molto entusiasmante>-.
Mimmo Quarta