L’ADDOLORATA DI GALLIPOLI (Lecce) UN APPUNTAMENTO CON LA TRADIZIONE CON MUSICA, FEDE, STORIA E FOLKLORE. Vengono eseguiti dalla banda durante il corteo processionale: “Marce Lugubri”, “Frottole Sacre” e “Stabat Mater”

by Mimmo

A GALLIPOLI L’ORIGINALE CELEBRAZONE DELL’ADDOLORATA AVVIENE IL VENERDI’ CHE PRECEDE LA DOMENICA DELLE PALME

Il culto dell’Addolorata di Gallipoli (Lecce), custodito dall’antica Confraternita del Carmine e della Misericordia nella cittadina jonica, è, da sempre, vissuto con intensa devozione dai gallipolini.

la processione dell’Addolorata di Gallipoli

Viene celebrato solennemente il venerdì che precede la domenica delle Palme. In ambito musicale sono molte le composizioni dedicate alla Vergine Addolorata, scritte e strumentate da vari compositori gallipolini e non, eseguite esclusivamente il venerdì dell’Addolorata. La prima testimonianza presente nell’archivio della Confraternita della Misericordia attesta che già nel 1752 fu eseguita una “Frottola”, con questo termine in passato si indicava il genere musicale popolare che contraddistingueva una canzone o una musica, in questo caso quella sacra, nel corso di tutto il XV secolo e agli inizi del XVI secolo, il maggior numero di “frottole” fu composto tra il 1470 e il 1530, composta dal gallipolino Nicola Caputi (1724–1794). A mezzogiorno del venerdì il simulacro dell’Addolorata viene traslato dalla chiesa del Carmine alla Concattedrale, per la celebrazione eucaristica presieduta dal Vescovo della Diocesi, il tutto incorniciato dall’esecuzione bandistica della marcia lugubre: “Bianco op.1” e dalla “Frottola” del M° Francesco Luigi Bianco.

Il Maestro Francesco Luigi Bianco

Le marce lugubri, e non marce funebri, come denominazione delle composizioni, sono caratteristiche del periodo pre-pasquale locale. Dopo la celebrazione eucaristica, la confraternita fa eseguire un Oratorio Sacro generalmente musicato per voci soliste, coro e orchestra. Fino a pochi anni fa, gli oratori sacri che venivano eseguiti erano: “Mira, oh fedel” del M° Vincenzo Alemanno del 1874, “Ahi, Sventura!” del 1884, “L’han conflitto!” del 1893  e “Una turba di gente”  del 1899 del M° Francesco Luigi Bianco (1859-1920), opere conservate tutte presso l’archivio storico della Confraternita del Carmine e della Misericordia che ne organizza l’esecuzione, alternate annualmente con lo “Stabat Mater” musicato per voci soliste, coro e orchestra dal gallipolino Giovanni Monticchio (1852–1931).

Il M° Giovanni Monticchio

Gli stabat mater sono, in pratica, delle preghiere melodiche, talvolte sottolineate da motivi di tipo gregoriano e anche questi motivi sono molto presenti nelle composizioni di brani che vengono eseguiti a Gallipoli per la settimana santa. In alcuni scritti dello storico e memorialista Ettore Vernole (1877–1957) si cita un “Oratorio Sacro”, non si ha certezza, però, se diretto, strumentato o composto, attribuito al M° Ercole Panìco (1835-1891), opera andata perduta e, secondo Vernole, molto gradita al pubblico, tesi avvalorata anche da alcuni verbali presenti nella confraternita del Carmine dell’anno 1882 dove si scriveva dell’esecuzione avvenuta presso la Basilica di Sant’Agata. Negli ultimi anni, sono state composte ed eseguite, invece, nuove e moderne composizioni sacre dedicate all’Addolorata: “Stabat Mater” del 2007 del M° Enrico Tricarico

il M° Enrico Tricarico

e l’oratorio sacro “L’Addolorata” del 2011) composto dal M° Vito Cataldi.

il M° Vito Cataldi

L’oratorio sacro viene introdotto da composizioni orchestrali: preludio “Eterno Dolore!” del pianista e compositore laziale M° Decio Pancaldi, musica proposta dal M° Gino Metti nella sua orchestrazione elaborata probabilmente nel 1957, “Preludio all’Addolorata” del M° Giorgio Zullino,

il M° Giorgio Zullino

(1979); “Preludio all’Addolorata” composta dal figlio M° Enrico Zullino,

il M° Enrico Zullino

(1998); “Preludio” del M° Enrico Tricarico, (2005); “Preludio all’Addolorata” del M° Vito Cataldi, (2013). Al termine dell’oratorio sacro, la statua della Vergine, portata in processione per le vie della città, è accompagnata dalla banda cittadina che esegue “marce lugubri”. Fino ai primi anni ‘90, la banda eseguiva solo quattro marce lugubri, ognuna in un preciso momento della processione. Negli anni a seguire, sono state portate alla luce tutte le composizioni per banda custodite negli archivi della Confraternita e donate dai vari autori locali dell’epoca. Pregevole è il lavoro svolto dai Maestri dell’Associazione musico culturale “Santa Cecilia Città di Gallipoli”, che hanno strumentato e poi eseguito con l’omonimo concerto bandistico cittadino, queste composizioni. Le marce lugubri per banda composte da autori locali e donate alla confraternita, per esclusiva esecuzione nei cortei processionali dell’Addolorata sono undici. La marcia più antica, antecedente al 1884, è “Marcia Funebre” di Vincenzo Alemanno poi ci sono due marce del M° Francesco Luigi Bianco: “Marcia Lugubre op. 1”, contenente temi tratti dalle sue “frottole”, si desume sia stata elaborata per la festa del 1895 e nell’archivio del Carmine è conservata una trascrizione pianistica datata marzo 1920, e “Marcia Lugubre op. 2”, trascrizione pianistica autografa che si suppone sia stata composta per la festa del 1897 ed è probabilmente l’unica musica superstite della raccolta in 3 volumetti dal titolo “L’invida tomba”, donata alla Confraternita il 16 marzo 1899. Vi è ancora “Il sibilo della morte” , del 1933, del M° Raffaele De Somma,

Raffaele De Somma nel 1933 ha composto “Il Sibilo Della Morte”

dedicata alla prematura scomparsa della moglie Lucia Lentini; “Dolorosa e Maria Addolorata” di Ippazio Frisenna del 1923, “Marcia Funebre op.1” e “Marcia Funebre op. 2” del M° Gabriele Ammassari,

il M° Gabriele Ammassari

“I Dolori di Maria” di Cosimo Pindinelli, “Ultima Dimora” (1934-36) di Amleto Cardone;

Amleto Cardone autore di “Ultima Dimora” negli anni ’30

“Tormento di Passione” composta nel 2007 dal M° Enrico Tricarico.  Anche la processione dell’Addolorata,che si terrà a Gallipoli venerdì 8 aprile prossimo, si chiuderà con l’ingresso della statua dell’Addolorata, in un clima di grande devozione, a tarda sera, nella Chiesa del Carmine, accompagnata dall’incessante musica della banda, che intona le note della marcia funebre tradizionale “Ammassari op.1”.

Cosimo Ponticelli

 

La processione di Gallipoli negli anni ’60

una delle passate edizioni della processione dell’Addolorata

particolare del volto dell’Addolorata che si venera a Gallipoli

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