DA SEMPRE LA BANDA E’ SINONIMO DI FESTA.
E’ sufficiente ascoltare le sue note per immaginare inconsciamente le magiche coreografie delle feste di paese, dei tanti Santi e in particolare del Santo patrono della propria città, piccola o grande che sia. La banda musicale rappresenta il filo conduttore che lega e introduce le varie fasi della festa patronale e ne scandisce il tempo: la marcia degli strumentisti per le vie, al mattino, segna l’inizio dei festeggiamenti e risveglia il paese. Il passaggio tra la fiera mercato e nella piazza davanti la chiesa, l’accompagnamento della solenne processione ed il concerto sulla cassa armonica dopo un’intera giornata di culto e devozione sono l’atteso epilogo.
Sono voci di festa, suoni e frastuoni che risvegliano il senso di appartenenza di una comunità che si ritrova e si riscopre. Voci che fanno riabbracciare parenti e amici che tornano a casa. La festa, infatti, oltre al solenne e significativo momento religioso, rappresenta anche motivo d’incontro che esprime cultura e sentimenti. Essa costituisce pure un importante momento di promozione del territorio e rappresenta all’esterno la realtà di abili artigiani che col loro lavoro e la loro arte, come quella dei luminaristi, degli artificieri, di addobbatori e apparatori religiosi, rende possibili le tanto attese serate che trattengono in piazza fino a notte interi paesi e città. In questa rubrica vogliamo dare spazio e voce alla festa e a tutte quelle figure che trasformano la serenità cittadina in un emozionante spettacolo a cielo aperto.
Incontreremo quindi i comitati organizzatori che con impegno allestiscono minuziosamente gli eventi, i complessi bandistici, i parroci, i maestri delle luminarie, vere e proprie opere architettoniche luminose, gli artificieri pirotecnici che rischiarano il cielo con armoniose e sonore scie di luci, i giostrai impegnati per il divertimento di piccoli e grandi, gli ambulanti delle bancarelle, variopinta miscela di colori, profumi e sapori che rievocano ricordi d’infanzia e i racconti delle nonne. Sarà l’occasione per ascoltare attraverso la viva voce dei protagonisti, come la festa, nell’era della globalizzazione, è cambiata e come continuamente viene reinventata. Ascolteremo gli sforzi e i sacrifici di chi, nella continua ricerca di innovazione, cerca di tramandare un patrimonio storico-culturale notevole ai fini della valorizzazione del folclore e delle tradizioni popolari da tramandare alle future generazioni. Sarà interessante ascoltare queste voci ricordando le parole del compositore e direttore d’orchestra Ezio Bosso: -<La musica ci insegna la cosa più importante che esista: ascoltare>.