Un viaggio musicale iniziato ben 26 anni fa come corno della banda “Lemma” di Taranto e che continua ancora oggi in qualità di direttore di quella storica banda tarantina. E’ questo il viaggio e il racconto all’interno delle processioni della Settimana Santa di Taranto visto dal Maestro Giuseppe Pisconti figura di primo piano della musica dedicata alla Passione di Cristo che a Taranto vive momenti intensi e rappresenta per i tarantini un’appuntamento irrinunciabile mentre la Città è tra le prime al Sud e d in Italia a fondere fede e folklore per regalare intensi momenti di riflessione anche a migliaia di turisti che affollano i riti della Settimana Santa.
Giuseppe Pisconti ha iniziato lo studio della musica nella scuola musicale di Maruggio (Taranto), centro di poco più di 5mila abitanti, a 35 km. a sud del capoluogo jonico, di cui è originario, diretta dal professor Giuseppe Pichierri, ed in breve è entrato a far parte della banda di Maruggio prima e poi di altri complessi bandistici. Già all’età di 16 anni ha ricoperto il ruolo di primo corno, allo stesso tempo ha frequentato il Conservatorio Musicale “Giuseppe Martucci” di Salerno sotto la guida del Maestro Biagio D’Adamo ed il liceo musicale “Giovanni Paisiello” di Taranto, dove, nel 1995, si è diplomato in corno sotto la guida del Maestro Pietro Longo. Giuseppe Pisconti ha collaborato con l’orchestra Ico della Magna Grecia, con le orchestre del Conservatorio Musicale e della Provincia di Foggia, con l’orchestra rumena di Botosani, la Filarmonica di Verona, l’orchestra del Conservatorio Musicale “Nino Rota” di Monopoli e l’orchestra Opera Festival di Taranto. Nel 1999 ha frequentato il corso di direzione d’orchestra di Todi (Perugia) diretto dal Maestro Fabrizio Dorsi. Dal 2017 dirige la banda “Lemma” di Taranto. Ha incontrato per noi il musicista maruggese il musicologo Pierfrancesco Galati.
Per prima cosa chiediamo al Maestro Pisconti quando è iniziata la sua “avventura” all’interno della Settimana Santa tarantina. -“Era il 1998 – sottolinea Pisconti – quando fui chiamato dal Maestro Giuseppe Gregucci, che all’epoca dirigeva la banda “Lemma” di Taranto.
Per me abituato alle piccole processioni del Venerdì Santo, catapultarmi in una grande realtà come quella di Taranto è stata una grossa novità, oltre che una bella impressione visto che ne sentivo sempre tanto parlare”-. Il Maestro Giuseppe Pisconti ci descrive, quindi, le emozioni provate negli anni durante le processioni del Venerdì Santo a Taranto. -” Sono state e sono ancora tantissime – dice Pisconti – sia quando suonavo che tutt’ora che dirigo. E’ qualcosa che non si può descrivere. Partecipando alle processioni tarantine ho visto che un’intera città vive con trepidazione e ansia i riti, soprattutto i confratelli, poi, sono capaci di estraniarsi e vivere in modo personale, familiare, questi riti. I confratelli vivono il rituale, ad esempio, con la Vergine Addolorata che è la protagonista della processione del Giovedì Santo, organizzata dalla confraternita dell’Addolorata, chiamandola “mamma”, visto il legame quasi materno con i confratelli e con la città”-. Al Maestro Giuseppe Pisconti abbiamo quindi chiesto quali differenze ha notato fra le due processioni tarantine, ovvero quella dell’Addolorata e quella dei Misteri. -“Il fascino di queste due processioni solenni – dice in merito Giuseppe Pisconti – è notevole. Per la processione dell’Addolorata vi è un’attenzione particolare verso il simulacro della Vergine.
Tutti i fedeli sono col naso all’insù per osservare lo sguardo dell’Addolorata portata a spalla, quasi per ricevere una grazia o una protezione. Per quella dei Misteri, invece, la gente dà molta più importanza alla musica, al suono delle marce funebri che solitamente cambiano in base alla richiesta del “troccolante”, il confratello che aziona la “troccola”, caratteristico idiofono a percussione diretta, di legno con maniglie metalliche che viene utilizzato per richiamare i fedeli nelle varie fasi della processione e che ad ogni angolo di strada collega l’inizio di una marcia funebre eseguita dalla banda.
Ricordo un episodio singolare: durante una delle passate edizioni dei riti pasquali mi fu chiesto proprio dal “troccolante” l’esecuzione della marcia “In Memoria” composta dal musicista e compositore di Squinzano (Lecce) Nino Ippolito. Motivo? Perché un suo amico abitava lì vicino ed adorava quella marcia di Ippolito”-. il Maestro Pisconti in questi anni alla guida della banda “Lemma” ha inserito nel repertorio delle marce della tradizione pasquale tarantina alcune composizioni che erano finite nel dimenticatoio. -“Tengo a dire che tutte le marce funebri della tradizione tarantina sono autentici capolavori – aggiunge Pisconti – ho avuto il piacere di riportare alla luce marce come “Monte Luna” di Antonio La Piccirella che fu portata a Taranto circa quarant’anni fa dal Maestro Alessio Carruozzo alla guida della banda di Castelluccio Valmaggiore (Foggia), “Per Emilia” di Nino Ippolito che ho ritrascritto interamente inquanto le parti erano tutte rovinate e difficilmente comprensibili. Il Maestro Berardino Lemma che fu direttore della banda tarantina, mi propose di mettere nuovamente in repertorio “Sospiri E Pianto” del Maestro Pasquale Semeraro, ma ancora non c’è stata l’occasione. Ultimamente mi è stato chiesto di dirigere “Sabato Santo” di Angelo Lamanna e due marce per così dire “giovani” composte da Lorenzo De Felice: “A Francesco Antonio Calò” e “A Emanuele Papalia”. Posso dire – conclude Pisconti che non c’è una marcia maggiormente richiesta. In una processione del Venerdì Santo mi è stata richiesta, però, ben quattro volte l’esecuzione della marcia di Domenico Bastia “Sulla Tomba Dei Cagnottisti”, una composizione complessa e di difficile esecuzione.
Berardino Lemma è una persona squisita, molto preparato e grande conoscitore della tradizione tarantina, disponibile e attento ad ogni mia richiesta e necessità, aggiungo che da un paio di anni ho il piacere di collaborare anche con lo storico tarantino Antonio Fornaro, con il quale ho fatto conoscere le marce funebri tarantine fuori dalla città, svolgendo anche due concerti a Ferrandina (Matera)”-. Chiudiamo il proficuo incontro con il M° Giuseppe Pisconti chiedendogli a quale marcia funebre è maggiormente legato. -“A me è sempre piaciuta “Convento” di Vincenzo Consenti – conclude Pisconti – mi ha sempre incuriosito sia l’autore che la musica. Nella partitura di questa marcia funebre Consenti ha inserito un valzer. Me ne sono sempre chiesto il perché”-.
Pierfancesco Galati