Il concerto della Banda musicale della Polizia di Stato, che si è tenuto a Lecce nei giorni scorsi nella suggestiva cornice di piazza Duomo, ha offerto alcune importanti riflessioni sul repertorio delle bande musicali, riflessioni utili per cogliere nuove proposte valide per nuovi percorsi culturali e musicali. Il concerto della Banda musicale della Polizia di Stato formata da ben 70 esecutori e diretta dal Maestro e Primo Dirigente di Polizia Maurizio Billi, ha suggellato la conclusione del progetto “Dire, Fare, Cambiare. I ragazzi, la memoria, l’impegno”.
L’intento è stato quello di ricordare gli uomini e le donne morti in servizio nelle stragi di Capaci e via D’Amelio, attraverso tante iniziative, organizzate principalmente dalla Questura del capoluogo salentino, coinvolgendo i ragazzi delle scuole leccesi. La musica ha amplificato le emozioni, scolpendo nel cuore dei presenti un ricordo indelebile di grande valore umano. Lo spettacolo è stato presentato dal conduttore televisivo e scrittore Massimiliano Ossini ed ha avuto come madrina l’attrice Maria Grazia Cucinotta.
Applaudite anche le esibizioni del tenore Aldo Caputo, del soprano Federica Caseti Balucani e del violista Giuseppe Gibboni. Nel parterre presenze di rilievo con il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Ministro agli affari europei, il salentino Raffaele Fitto e il capo della Polizia Vittorio Pisani oltre che le autorità civili e militari locali.
Il brano d’apertura, Ouverture dall’opera “Carmen”, di Georges Bizet, ha immediatamente catalizzato l’attenzione dei circa mille spettatori presenti nella piazza barocca sede dell’arcivescovado, che hanno accolto favorevolmente la scelta dei brani in programma in quanto la città di Lecce ha una grande ed antica tradizione sia del genere lirico, allestito annualmente presso il teatro di tradizione “Politeama Greco”, sia delle bande da giro. Massimiliano Ossini, infatti, insieme con il Commissario Capo Rosaria Schiavo, durante la presentazione del concerto ha voluto evidenziare il connubio musicale “tradizione e modernità”. L’esecuzione di “Carmen” ha evidenziato il meticoloso equilibrio tra le varie sezioni della banda, nello stesso tempo sono emersi i dinamismi dialoganti tra ance, ottoni e percussioni: ne è risultata un’esecuzione coinvolgente e affascinante. L’intervento del duo Tony Bungaro e Raffaele Casarano, poi, ha potuto intessere una nuova linea timbrica con la Banda. Soprattutto il brano “Guardastelle ” ha rappresentato un momento unico tra la voce di Bungaro, il suadente e accattivante sassofono soprano di Casarano e tutto l’organico bandistico, sempre sensibile a convogliare i giusti colori legati al testo della canzone.
Un terzo momento di approfondimento timbrico lo si è potuto individuare con il violista Giuseppe Gibboni, vincitore del “Premio Paganini” 2021. Con la colonna sonora di “Schindler’s List” di John Williams e il virtuosistico brano “La campanella” di Niccolò Paganini. il pubblico ha potuto apprezzare la maestria di Gibboni e l’abbraccio sonoro della Banda. Le due “entità”, a volte dialoganti, a volte “ferme e decise” nei ruoli previsti dal compositore, hanno sviluppato un’atmosfera avvolgente e rarefatta, un suono lontano dalla realtà terrena e forse più vicino ad una dimensione spirituale. Tali emozioni sono state brillantemente amplificate dagli interventi dei numerosi ospiti legati al tema della serata e in particolar modo da Matilde Montinaro, sorella di Antonio Montinaro, caposcorta, originario di Calimèra (Lecce), di Giovanni Falcone morto nella strage di Capaci. L’attore Fabrizio Saccomanno, poi, con alcune letture tratte dai discorsi di Paolo Borsellino e del vescovo salentino don Tonino Bello per il quaale nel 2021 è stata avviata la causa di beatificazione, ha suscitato profonde riflessioni. Altro momento rilevante del concerto è stata la presenza del soprano Federica Caseti Balucani e del tenore Aldo Caputo. Si sono esibiti, rispettivamente, in “Yo so Maria” e ”
L’estasi dell’oro”, “Granada” e “Core ’ngrato”.
Le intense voci dei cantanti si sono incastonate tra i suoni della banda in maniera naturale e spontanea, generando un flusso sonoro continuo amalgamato tra voci e timbri strumentali sapientemente adagiati su di un immaginario e leggiadro tappeto volante intessuto di pubblico e musicisti nella splendida cornice di piazza Duomo a Lecce.
La fantasia intitolata “Metti una sera con… Ennio Morricone” ha salutato il caloroso pubblico leccese e nello stesso tempo ha messo in evidenza i tanti solisti della banda della Polizia di Stato mediante interventi virtuosistici e dialoganti. Un percorso di nuovi effetti timbrici in cui tutte le sezioni dell’organico hanno potuto contribuire a “colorare” un fantastico momento e alimentare le emozioni di ogni ascoltatore.
Antonio Martino