CARMIANO IN PROVINCIA DI LECCE, CENTRO DALLE RADICI MUSICALI E BANDISTICHE MOLTO ANTICHE. IN UN CONTESTO MUSICALE E RELIGIOSO SARA’ PRESENTATO UNO STUDIO SULL’INNO SACRO DI GIUSEPPE D’ELIA “O MARIA, FULGENTE NEI CIELI”. Ce ne parla il curatore della ricerca Biagio Putignano

by Mimmo

Carmiano (Lecce), panorama (foto tratta dal volume “Carmiano Nel Tempo” di Silvio Macchia Ed. Grifo)

Carmiano, popoloso centro agricolo-commerciale di quasi dodicimila abitanti, in provincia di Lecce, è sempre stata una cittadina caratterizzata, in campo musicale, da una vivace passione per le bande musicali e per la musica bandistica. Il paese che dista 11 km a nord dal capoluogo salentino, ha forti tradizioni religiose ed è inserito nel territorio denominato “Valle Della Cupa”, rientra, inoltre nel “parco” di produzione del rinomato vino “Negramaro”. In occasione dei prossimi festeggiamenti per l’Immacolata Concezione, l’omonima confraternita di Carmiano ha organizzato la presentazione del terzo volume di “Tota Pulchra Es Maria”, interamente dedicato alla composizione musicale per banda “O Maria, fulgente nei Cieli” che nel 1952 il Maestro Giuseppe D’Elia (1878-1962), all’epoca organista del Duomo di Lecce, realizzò per il primo centenario della costituzione della confraternita di Carmiano. Il lavoro di contestualizzazione storica e di analisi della partitura del brano per piccola banda è stato affidato al compositore Biagio Putignano

Biagio Putignano, compositore

che ha ereditato una copia autografa della partitura in oggetto, insieme ad altro materiale musicale degli inizi Del ‘900 a suo tempo destinato alla comunità di Carmiano. La ricerca che Putignano ha portato avanti ricostruisce un passato di iniziative culturali che esattamente un secolo fa avevano reso Carmiano un interessante centro propulsore per la musica, specialmente quella per banda e religiosa, con commissioni a diversi compositori dell’epoca, di inni, messe, piccoli oratori ed altre composizioni. La chiesa dell’Immacolata di Carmiano,

la seicentesca chiesa dell’Immacolata a Carmiano (Lecce)

edificio di culto edificato nella metà del diciassettesimo secolo, di piccole dimensioni con stile barocco, ha un altare centrale che è opera di Giuseppe Zimbalo (1620-1710) noto architetto e scalpellino che realizzò i maggiori tesori artistico-religiosi di Lecce, ed è un capolavoro del barocco leccese.

L’altare maggiore barocco della chiesa dell’Immacolata di Carmiano (Le)

Nella chiesa sono sepolti gli ultimi “padri celestini”, che quando furono spodestati dal governo della cittadina, nel 1806, andarono a vivere nella casa adiacente alla chiesa. La leggenda narra che un contadino dopo aver trovato in un vecchio pozzo un’effige della Vergine la mise sul proprio carretto per portarla in paese ma i buoi che tiravano il carretto si inginocchiarono e rimasero in quella posizione fin quando il contadino non levò l’effige mariana dal carro. L’episodio fu interpretato come segno divino e così il vescovo di Lecce dell’epoca, Monsignor Luigi Pappacoda, (1595-1670)

Luigi Pappacoda, vescovo di Lecce, ordinò la costruzione della chiesa

ordinò che in quel punto fosse eretta una chiesa. Domenica 1° dicembre nella suggestiva cornice di questa antica chiesa quindi, alla presenza di padre Pompilio Damiano, rettore , e

padre Pompilio Damiano

del priore della confraternita dell’Immacolata di Carmiano, dottor Pasquale Marino Grandioso

Pasquale Marino Grandioso, priore della confraternia Immacolata di Carmiano (Le)

e dell’assessore alla cultura del Comune di Carmiano, dottoressa Stefania Arnesano, sarà illustrato il contenuto del volume “Tota Pulchra Es Maria”.

Stefania Arnesano, assessore alla cultura

La presentazione sarà preceduta dall’intervento della professoressa e musicologa Mariagrazia Melucci,

Mariagrazia Melucci, musicologa

mentre il M° Biagio Putignano, autore del lavoro, ricostruirà le vicende storiche che determinarono tali eventi. Infine, il Coro “Valle della Cupa”, diretto dallo stesso Maestro Biagio Putignano,

Il Coro “Valle Della Cupa” diretto dal M° Biagio Putignano

eseguirà composizioni di Giuseppe D’Elia, con la partecipazione del soprano Helena Dell’Abate,

Helena Dell’Abate, soprano

con all’organo Davide Rausa. Giuseppe D’Elia è stato un prolifico compositore di musica sacra di stampo pre-conciliare. Ebbe una certa notorietà nella città di Lecce e nella sua provincia, poichè era spesso invitato ad accompagnare i cantanti solisti che a Lecce si esibivano per gli allestimenti di opere liriche di tradizione. Questa attività portò il D’Elia a conoscere personalmente Maria Callas, all’anagrafe Anna Maria Cecilia Sofia Kalogeropoulos, una delle più grandi interpreti del Melodramma di tutti i tempi,

Maria Callas, grande interprete del Melodranna, nei panni di “Tosca”

ed altri importanti personaggi della lirica. Giuseppe D’Elia fu autore di varie composizioni tra cui inni, messe, litanie, lavori tipici della “riforma ceciliana” che, in nome di Santa Cecilia patrona della musica, modificò la musica sacra nell’ambito della Chiesa Cattolica. -“Non mi ritengo uno storico di professione – sottolinea il Maestro Biagio Putignano, compositore e didatta, titolare della cattedra di composizione presso il Conservatorio Musicale di Bari, che ha curato l’analisi della composizione del brano di Giuseppe D’Elia “O Maria, fulgente nei Cieli” – nè uno specialista di ricerca musicologica. Pur tuttavia ho avuto modo di acquisire informazioni su Giuseppe D’Elia sparse in tantissimi documenti e testimonianze, dopo una impegnativa ricerca effettuata sul campo. La cosa inusuale – prosegue Putignano – è che la ricerca, iniziata quasi quarant’anni fa per gioco, è stata portata a termine solo ora a seguito di un esplicito invito a rendere pubbliche le mie “scoperte”, la più sorprendente delle quali è stata quella di sapere che Carmiano

una veduta del centro di Carmiano (Lecce)

ha delle radici musicali molto antiche, che la cittadina vantava la presenza di ben tre organi a canne, oggi purtroppo non più esistenti, di una scholae cantorum, di bande musicali e di direttori e compositori di banda molto apprezzati”-.

                            Fabrizio Carcagni

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