SECONDA PARTE DELLA BIOGRAFIA DI CARMELO PREITE GRANDE MAESTRO DI BANDE E ORCHESTRE IN PRIMO PIANO A LIVELLO NAZIONALE.
Abbiamo chiuso la prima parte della biografia del Maestro Carmelo Preite sottolineando il ritorno del musicista di origini salentine nella sua terra, nel 1900 e l’incontro con Tito Schipa grande tenore che poi si affermerà in Italia prima e poi negli Stati Uniti d’America. Preite apprezzò subito il talento di Schipa, che diverrà l'”usignolo d’Italia” come venne definito dai critici e da Arturo Toscanini conosciuto in tutto il mondo per la sua voce possente, tanto che lo impose all’attenzione del pubblico esaltandone le doti canore.
Per lui Preite compose anche la musica di tre canzoni con testo in vernacolo leccese che Tito Schipa eseguiva spesso nei suoi concerti: “Lecce Mia” su testo di Vincenzo Pizzi, “Beddha e Trista” (bella e cattiva d’animo) su testo dello stesso Tito Schipa e “Core Miu” con parole di Lorenzo Casarano.
Alcuni di questi pezzi si possono ascoltare tutti i giorni a mezzogiorno in punto irradiate da diffusori acustici nella piazza centrale di Lecce, piazza Sant’Oronzo, a pochi passi dal Municipio, al posto del tradizionale suono di campane.
Durante la sua permanenza alla direzione del teatro Politeama di Lecce per le stagioni liriche Carmelo Preite tornava spesso nella natia Presicce ed a Taurisano cittadina di cui era originario il padre, i due centri distano solo 8 km. uno dall’alltro, inoltre, in questo periodo di lavoro con la banda del 45° Reggimento Fanteria di stanza a Lecce, nei ritagli di tempo dava lezione di armonia a Vito Raeli (1880-1970), avvocato, musicista e musicologo di Tricase (Lecce) che nel 1920, quindi, fonderà a Roma il giornale “Rivista Nazionale di Musica” di cui sarà direttore per 23 anni.
Nel 1901 Carmelo Preite venne chiamato a svolgere il ruolo di commissario d’esame di strumentazione per banda al Conservatorio Musicale “San Pietro a Majella” di Napoli che lo aveva visto valente allievo vent’anni prima. Nel 1902 opera a Torino al teatro Vittorio Emanuele e nel 1903, quindi, il compositore Lorenzo Perosi, sacerdote e musicista, lo sceglie per dirigere gli oratori da lui composti ed eseguiti in varie città italiane.
Nel 1906 Preite è il primo classificato al concorso per la direzione della banda municipale di Venezia, pertanto per il musicista pugliese si prospetta un altro trasferimento. Arrivato in riva alla laguna opera un vero e proprio stravolgimento epocale trasformando la banda cittadina in un grande complesso di strumenti a fiato formato da oltre 60 esecutori. Carmelo Preite resterà alla guida della banda veneziana fino al 1928. Passeranno alla storia i suoi concerti in piazza San Marco dove una gran folla accorrerà ad applaudire il mastodontico organico bandistico veneziano. Applausi, premi, encomi ed attestazioni di stima, tra cui quelle personali di Richard Strauss e Pietro Mascagni faranno da cornice alle innumerevoli esibizioni della grande banda veneziana diretta da Preite.
Di lui veniva apprezzato il modo elegante e sobrio di dirigere ed il grande feeling con il corpo bandistico diretto con grande passione e orgoglio. Nel 1912, impegnato sempre nelle composizioni, Preite compone la “Marcia Solenne” “Casarano” dedicata all’omonima cittadina del Salento attiva nel settori del tessile, abbigliamento e calzaturiero a livello nazionale.
L’operosità e la dedizione al lavoro della gente di Casarano colpirono molto il maestro Preite, sin da quando egli era giovanissimo, tanto da dedicargli una sua composizione. La marcia “Casarano” ancora oggi viene eseguita da numerose bande da giro e non. Nel 1913 il compositore Ermanno Wolf Ferrari (1876-1948)
incaricò Preite di dirigere una rappresentazione della sua opera “I gioielli della Madonna” al teatro dell’opera di Parigi. Un esordio all’estero, per Preite segnato da applausi e consensi. La sua attività si interrompe nel 1915 con lo scoppio del primo conflitto mondiale. All’età di 50 anni è costretto a tornare nell’Esercito per contribuire a difendere la Patria. Pochi mesi dopo, purtroppo, arriva un grande dolore: perde un figlio appena ventenne in guerra. Il ragazzo verrà poi decorato con medaglia d’argento al valore. Finita la guerra nel 1918 Carmelo Preite cerca di reagire alle amarezze della vita divenendo insegnante presso il Conservatorio Musicale di Venezia. Risale, così, anche sul podio della banda municipale veneziana che si esibisce in varie città italiane ed europee. Resta memorabile anche una tournèe nella riviera ligure e a San Remo costellata da enorme successo. Nel 1927, per motivi di salute, forse anche per motivi di natura politica, va in congedo dall’Esercito e nel 1929, a 63 anni, si trasferisce a Milano dove risiede una delle sue figlie. La sua vita artistica, però, non poteva certo finire a questo punto e così all’alba del nuovo anno 1930 Preite accetta l’incarico di riorganizzare la banda municipale di Bologna. Nella città felsinea, come aveva fatto a Venezia, allestisce un ottimo e corposo organico. Ottiene, quindi, grande successo ad ogni esibizione della rinata compagine musicale emiliana.
Fabrizio Carcagni
continua…