Anthony Camilleri è un compositore di Malta nato 58 anni fa a Micabba, centro di 3.300 anime nel sud dell’isola a 11 km dalla capitale La Valletta, dove vive e lavora. Sposato e padre di due figli, uno dei quali suona il clarinetto, è vicedirettore della banda “Re Giorgio V°” di Micabba.
Camilleri ha vinto l’edizione 2023 del concorso di composizione per marce sinfoniche del “Bandalarga Puglia Festival” di Conversano (Bari). Si è laureato in ingegneria meccanica presso l’Università di Malta nel 1989 ed in seguito ha fatto parte del servizio pubblico maltese dove ha ricoperto diversi importanti ruoli. Nell’ottobre del 1983, il Maestro Anthony Camilleri ha iniziato la sua formazione musicale con Charles Zammit. Il piano di studi comprendeva le materie teoria musicale, armonia, contrappunto, fuga, storia della musica, arrangiamento, orchestrazione e composizione classica. Nel 1991 Camilleri si è diplomato in musica presso il College londinese di Lancashire. Dopo due anni, ha ottenuto il diploma con lode presso un altro College inglese, il Victoria. Nel 1997, ha ricevuto il Fellowship, equivalente al livello di Master, sempre con con lode presso il College Victoria. Dal 1991 al 1997 è stato direttore musicale della Banda Re Giorgio V di Micabba, e ha composto molti brani popolari e un omaggio musicale alla stessa banda. Nel ’98 Camilleri ha vinto un concorso di composizione indetto per realizzare l’inno ufficiale di Micabba. Nel ’99 è arrivato terzo al concorso di composizione indetto dalla Filarmonica Nazionale di La Valletta per i 125 anni di vita dell’istituzione musicale della capitale maltese. Nel 2008 si è classificato secondo ad un altro concorso maltese organizzato dal “Corpo Bandistico di San Lorenzo” della citta’ di Vittoriosa. Sia nel 2019, che quest’anno, Camilleri è stato uno dei 5 finalisti al Concorso Internazionale di Composizione per marce “Citta di Allumiere (Roma)” con le composizioni “Maltesi” e “Fly High”.
Nel 2022, quindi, si è classificato al primo posto con la marcia da parata intitolata “Louise” al Concorso di Composizione per Marce Sinfoniche e da Parata indetto dalla Federazione Bande Siciliane. L’ultimo riconoscimento ricevuto è stato, quindi, per la marcia sinfonica “Pace e Bene” che ha vinto la 5.a edizione del concorso di composizione di marce sinfoniche per Banda di Conversano (Bari).
Nel corso della sua carriera musicale Camilleri ha composto più di 60 tra marce da parata, marce funebri ed altra musica bandistica come le ouverture “Fundazio” e “Flamboyant”. Anche se la professione ed altri impegni familiari hanno priorità nella sua vita, l’amore per la composizione è rimasto molto forte. Anthony Camilleri, con la sua vena musicale è comunque un musicista molto attivo nel panorama delle composizioni bandistiche. A Malta la tradizione bandistica è molto forte e la presenza delle istituzioni bandistiche largamente diffusa anche nei più minuscoli villaggi. Al Maestro Anthony Camilleri abbiamo chiesto se il suo percorso di formazione come ingegnere e come compositore musicale lo ha posto su un piano privilegiato giacchè le due materie sono legate dal concetto di precisione.
-<Ho iniziato a frequentare lezioni di musica – sottolinea Camilleri – in una delle scuole gestite dalle due formazioni bandistiche, la Società Santa Maria e Banda Re Giorgio V, di Micabba, all’età di 13 anni. Il mio primo insegnante è stato il Maestro Leonard Farrugia,
un famoso trombettista maltese che mi ha trasmesso il primo vero amore per la musica. Dopo aver seguito con successo le prime lezioni tradizionali di solfeggio, ho iniziato ad esercitarmi con il sassofono tenore, uno strumento che trovo versatile nell’adattarsi sia agli idiomi musicali classici che a quelli moderni-jazz. A 15 anni, ho iniziato a suonare con la banda Re Giorgio V e successivamente con la maggior parte delle circa 100 bande che si trovano in giro per Malta e Gozo, altra isola dell’arcipelago maltese. Quindi i miei fondamenti musicali sono fortemente ancorati all’interno della cultura sinfonico-bandistica maltese che è strettamente correlata e influenzata dalle tradizioni meridionali-siciliane in questo settore. Nel 1984 sono stato selezionato per seguire un corso di laurea quinquennale in ingegneria meccanica presso l’Università di Malta. Allo stesso tempo, ho avuto il privilegio di iniziare a prendere lezioni private di musica per più di 10 anni. Molto spesso mi è stato consigliato di non seguire due corsi di studi così impegnativi contemporaneamente. Guardando indietro – dice ancora Camilleri – devo ammettere che rimanere irremovibile nel continuare a perseguire i miei sogni d’infanzia di diventare sia un ingegnere che un compositore musicale è stata la decisione giusta. Nel 1989 mi sono laureato come Ingegnere Meccanico all’Università di Malta, nel 1991 mi è stato conferito l’Associate Diploma della Lancashire School of Music e questo è stato seguito dal Diploma di Licenza in Composizione presso il Victoria College of Music. Nel 1993 durante il periodo universitario, uno dei moduli di studio riguardava il linguaggio di programmazione generico “C” , ancora oggi utilizzato per sviluppare sistemi operativi, browser, giochi e così via. Lo stesso linguaggio di programmazione veniva applicato anche nella composizione musicale sperimentale-algoritmica; ed è stato qui che la combinazione del mio background professionale matematico-scientifico e la mentalità logica con cui sono stato addestrato per il lavoro quotidiano come ingegnere si è concretizzata per la prima volta. Ciò mi ha portato ad un viaggio lungo e tortuoso in cui i miei “generatori di semi” musicali hanno preso la forma di equazioni matematiche. Avevo bisogno di un’interfaccia per interpretare meglio le mie idee musicali in composizioni musicali che possono essere eseguite da musicisti dal vivo. Nel 1996, così, sono stato molto fortunato quando il Maestro Manoel Pirotta,
appena tornato a Malta da Lione in Francia, dove aveva studiato un sistema ritmicamente complesso, armonico e melodico di Olivier Messiaen chiamato “modalità di trasposizione limitata”, in pratica un estratto dei sistemi di musica generati dalle sue prime composizioni e improvvisazioni.
Così, quindi ho avuto mododi condividere con un connazionale le mie idee compositive e ricevere da lui consigli su come interpretare e dar forma musicale alle stesse idee che stavo generando algoritmicamente. Sotto la guida del Maestro Pirotta, due mie opere dell’epoca, una in forma di suite atonale per clarinetto e pianoforte intitolata “Heat Transfer” e un’altra in forma di poema sinfonico modale per quintetto di ottoni intitolata “A Maltese Village Scenario” sono stati presentati nel 1997 come parte del mio portfolio musicale alla commissione esaminatrice del Victoria College of Music. L’esaminatore era il famoso ompositore britannico contemporaneo Martin Ellerby che descrisse le opere presentate come un portfolio molto interessante e musicalmente apprezzabile. Egli non ebbe difficoltà a raccomandare la mia affiliazione con lode presso lo stesso college.
Trovando il giusto equilibrio nel combinare idee algoritmico-logiche e ingegneristiche con la composizione musicale “tradizionale”, culminando in questo risultato accademico, le mie due professioni hanno trovato un punto di incontro che ho continuato ad applicare con molto piu riguardo al contenuto musicale finale da presentare al pubblico del mondo bandistico. In tutte le mie composizioni musicali che son poi seguite ogni brano ha avuto bisogno di idee, itinerari, di un ventaglio di colori e disegni da distribuire nel suo percorso, affinché poi essi si trasformassero in emozioni per avvolgere completamente l’ascoltatore>-. Al Maestro Camilleri, quindi abbiamo chiesto come ha “costruito” la composizione “Pace E Bene” vincitrice al concorso di Conversano (Bari), tenendo presente i parametri precedentemente da lui evidenziati. -<La marcia sinfonica “Pace E Bene” è in stile libero – replica Anthony Camilleri – composta durante i tempi bui della pandemia, con l’intenzione principale di inviare un messaggio di speranza all’umanità attraverso il linguaggio universale della musica. Sebbene principalmente ancorata alla forma classica della marcia sinfonica, deve anche essere vista come tipico esempio di come il mio processo di pensiero tratta e sviluppa “semi” musicali contrastanti in composizioni musicali in piena regola.
Senza entrare troppo in un’analisi tecnica dettagliata, questa composizione è costituita principalmente da un’introduzione-coda e da due temi melodici fondamentali e contrastanti: il corale di apertura-chiusura che apre (Moderato in Fa) ed eventualmente chiude (Maestoso in Ab) l’intera marcia; il primo tema melodico, unica sezione ripetuta in tutta la marcia, che viene prima presentato dai fiati su una figura ritmica sincopata e poi ripreso dalla banda al completo, e un secondo tema contrastante (Trio) che, oltre a introdurre nuovo tema melodico, funge esso stesso da “generatore di semi” ritmico e armonico in continua evoluzione.Il “ponte” modulante che lega questi due temi contrastanti è costituito da un breve brano caratterizzato da una melodia di tipo danzante-folkloristica (che iniziain Re), volutamente intesa ad evocare i giorni semplici e medievali o della vita paesana nel XII secolo di San Francesco d’Assisi che si sviluppa in una potente fanfara di ottoni, che funge anche da annuncio al tema del Trio.
Questo continuo scambio tra momenti di tensione e momenti di rilassamento è accentuato dall’uso appropriato di una selezione di progressioni armoniche classico-moderne e di strumentazione per banda. L’uso molto studiato delle estensioni “normali” per gli strumenti più comuni che si trovano nelle odierne orchestre sinfoniche o di fiati facilita notevolmente l’esecuzione di questo lavoro. Gli elementi vincolanti della composizione derivano da idee tematiche. Sebbene originariamente contrassegnato in tempo “Moderato” a 112 bpm, è estremamente importante che i direttori musicali seguano i vari “ritenuto” e “a tempo” e altri segni di interpretazione per mantenere questa composizione, di circa 8 minuti, interessante sia per i musicisti che per gli ascoltatori. Spero che questa Marcia Sinfonica venga eseguita nelle piazze affinché possa raggiungere l’obiettivo finale per cui l’ho composta: trasmettere ogni volta un messaggio positivo attraverso il linguaggio universale musicale di pace, unità, solidarietà, benessere e salute di cui oggi l’umanità ha tanto bisogno, come predicava il poverello di Assisi piu di 800 anni fa>-.
Il mondo della banda è molto particolare e in questo momento è in evoluzione. Si tratta di un passaggio generazionale in cui occorre indicare la strada giusta da intraprendere affinché non si disperda tanto lavoro e tanta passione. Ecco, secondo Anthony Camilleri quali potrebbero essere i nuovi elementi per le nuove generazioni di ascoltatori e musicisti. -<Citando Socrate -sottolinea il Maestro Camilleri – “Il segreto del cambiamento è concentrare tutta la tua energia non nel combattere il vecchio, ma nel costruire il nuovo”. Questo è ciò che dovrebbe fare chi è responsabile della progettazione della politica culturale, sia essa a livello nazionale, regionale, organizzativo e chi è responsabile dell’effettiva attuazione di tali politiche sul campo. A Malta, negli ultimi 50 anni, abbiamo già sperimentato un cambiamento graduale per mantenere le nostre bande rilevanti nel mondo di oggi. Io stesso preparavo e dirigevo lunghe selezioni dalle opere maggiori quali Aida, Turandot, Carmen, Bohème, Madama Butterfly, ecc, ed eseguivo grandi brani orchestrali trascritti in partitura tipo “Vesselliana” per bande sinfonico o di fiatati.
Questi brani, pur essendo ancora eseguiti durante i concerti al chiuso, in occasioni speciali, vengono gradualmente eliminati da composizioni e arrangiamenti più moderni che invogliano gli ascoltatori a continuare a seguire la banda sinfonica o orchestra di fiati durante i concerti all’aperto. Trovare il giusto equilibrio tra continuare con le tradizioni ed educare gli ascoltatori mentre si aggiornano i repertori è sempre la decisione più difficile da prendere quando si preparano tali programmi. Dal 1947, i “Band Club” a Malta hanno formato la loro associazione per coordinare il lavoro intrapreso dai propri membri e fornire una voce univoca nella progettazione e attuazione delle politiche culturali sia a livello nazionale che regionale.
Una delle prime decisioni prese da tale associazione è stata quella di istituire un programma musicale, attualmente in fase di aggiornamento alle attuali esigenze, da seguire per tutti gli insegnanti e una piattaforma complementare di opportunità per gli studenti promettenti per proseguire gli studi musicali attraverso borse di studio specializzate. Quest’ultima opportunità è attualmente supportata da masterclass condotte da insegnanti-compositori professionisti di fama internazionale. Ciò sta dando i suoi frutti, soprattutto dopo il duro colpo che tutti i club bandistici e le rispettive scuole di musica hanno ricevuto durante la pandemia, con un costante aumento degli studenti e un corrispondente interesse per la musica bandistica. Tutto conferma la mia ferma opinione che la chiave per tenere sotto controllo il passaggio generazionale e facilitare il consolidamento del nostro patrimonio sinfonico-bandistico è “Educazione, Educazione, Educazione”. Citando Nelson Mandela “L’istruzione è l’arma più potente che puoi usare per cambiare il mondo”, ed annche il mondo fantastico delle bande musicali che ci accomuna, indipendentemente dalle nostre nazionalità, nel fatto di essere così tanto vicino alle nostre radici culturali e sopratutto ai nostri cuori>-.