LA SETTIMA COMMISSIONE CULTURA DELLA CAMERA IMPEGNA IL GOVERNO ITALIANO A CONSIDERARE LE BANDE MUSICALI ORGANIZZAZIONI DA INSERIRE NEL TERZO SETTORE PER USUFRIRE DI UN REGIME FISCALE SEMPLIFICATO
E’ stata approvata l’altro giorno nella settima Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati la Risoluzione che impegna il Governo Italiano a garantire la possibilità di un pieno inserimento delle bande musicali fra gli enti del terzo settore che identifica tutti quegli enti e organizzazioni che operano e si collocano al di fuori del settore pubblico e sono di natura privata. Le imprese del terzo settore fruiscono del regime fiscale semplificato attualmente applicabile solo alle associazioni sportive senza fini di lucro. Lo sottolinea l’Onorevole Michele Nitti, originario di Acquaviva Delle Fonti (Bari) musicista, direttore d’orchestra, già allievo di Riccardo Muti e Donato Renzetti, parlamentare Pd membro della settima Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera.
-<Si tratta di un primo fondamentale passo in avanti – spiega Michele Nitti – per garantire la sopravvivenza di un settore, quello delle bande musicali, che non può essere gravato da procedure burocratiche e discipline fiscali penalizzanti. Le bande musicali, le orchestre di fiati, rappresentano importantissimi presìdi culturali e territoriali su cui poggia una fitta rete socio-culturale di prossimità che non si può assolutamente incrinare. Nelle Regioni del Sud, in più, oltre all’aspetto sociale, culturale e artistico c’è poi una vera e propria questione occupazionale perché queste realtà, così radicate e profondamente legate alla dimensione identitaria dei territori e delle comunità, costituiscono un vero e proprio sbocco professionale per centinaia di famiglie, per centinaia di giovani che si formano nelle istituzioni di alta formazione artistica.
Sarebbe esiziale – conclude l’onorevole Michele Nitti – credere che si tratti di realtà semplicemente ascrivibili a contesti di intrattenimento. Le bande musicali italiane sono molto di più. Bene, dunque, che la Commissione Parlamentare si sia espressa in modo compatto in questa direzione>.