E’ tornato con successo a Salice Salentino l’appuntamento con la festa della Madonna della Visitazione.
Applausi e consensi per l’esecuzione della “Salve Regina” per voce solista e banda.
Il programma di venerdì 2 luglio ha previsto l’applaudita esecuzione della Salve Regina da parte del tenore Federico Buttazzo e per la prima volta, sabato 3 luglio, è stata eseguita l’Ave Maria cantata dal soprano Silvia Susan Rosato Franchini accompagnata dal gran concerto bandistico “Rocco Quarta” di Monteroni diretto da Marco Grasso che ha anche eseguito il brano cantato dal tenore Federico Buttazzo. I due brani sono stati composti da Angelo Luiso (Bitonto, 1886 – Salice, 1965); il primo nel 1945 e l’altro nel 1946. In entrambi emerge un particolare percorso legato al progetto musicale in cui particolari “colori” illuminano i due testi sacri.
La “Salve Regina” apre con una controllata introduzione (andante, calmo e appassionato) che avvolge immediatamente l’ascoltatore; la dinamicità del momento sonoro colloca l’organico bandistico in una posizione intermedia perché tutta la sua energia viene sapientemente calibrata e diffusa nelle fasi successive. Il successivo “Andante, molto vagamente” è caratterizzato da arpeggi terzinati su cui si posa la performance del tenore. Il “Grandioso” proposto dall’organico bandistico rappresenta un breve ed energico momento strumentale in cui il primo clarinetto solista espone una cadenza virtuosistica. Il nuovo segmento, caratterizzato dall’indicazione “Larghetto”, presenta un nuovo episodio strumentale che favorisce l’intervento della voce solista con “Su dunque avvocata nostra” adagiandosi su un nuovo accompagnamento strumentale. Il terzo segmento è indicato con “Movimento di gondola”, dal leggero intervento dinamico della banda, presenta la parte del testo “E Gesù benedetto”. Il “pianissimo” dell’organico strumentale che sostiene le parole “O Clemente, o Pia”, confermato dal “Grazioso”, è l’ultimo atto che condurrà lentamente verso l’epilogo in cui, ancora una volta, l’ascoltatore sarà piacevolmente coinvolto per consolidare la sua forza dinanzi alle avversità della vita. Altro scrigno sonoro è l’Ave Maria. La nuova versione di Marco Grasso conserva il progetto di Luiso e ne evidenzia le peculiarità sonore dei nuovi organici bandistici. Dopo i rintocchi delle campane tubolari, segno inconfondibile di tempi passati, un leggero intervento degli strumentisti presenta la melodia che caratterizzerà la prima parte del brano. L’intervento iniziale del solista, quasi “a cappella”, illumina le prime parole “Ave Maria” con dei suoni che si ritrovano al momento del “Santa Maria”. L’ ”Andante religioso” si snoda attraverso un tappeto ritmico – armonico molto articolato in cui i protagonisti sono il clarinetto basso, il sassofono tenore e il sassofono baritono. Un brevissimo episodio affidato al flauto, all’oboe, al sassofono contralto, al sassofono tenore e al sassofono basso interrompe il canto al fine di alleggerire la precedente azione melodica. La ripresa da parte del solista “Il Signore è teco” (“poco mosso”), anticipata dall’intervento dei corni e delle tube, evidenzia una parziale modifica del tappeto ritmico – armonico rendendo il segmento molto più leggero del precedente. Il successivo “Poco meno” illumina con una luce diversa e incisiva il testo “e benedetto il frutto del tuo seno”. Man mano l’organico è chiamato a sostenere tale idea che si concluderà con “del tuo seno Gesù”. Il “Grandioso” seguente è un intenso episodio “emozionale” in cui il compositore intende tracciare una linea di confine tra il lavoro svolto sino a questo momento e quello successivo indicato con “Andante con un poco di moto”. La seconda idea melodica, fissata su un nuovo colore tonale, intende valorizzare nuove tessiture sonore affinché, nel momento opportuno, possa emergere la vocalità del cantante chiamato, in questa seconda parte, ad un impegno maggiore con intensità e decisionalità. Il sostegno al canto, fornito, principalmente, dai primi clarinetti in sib, dal sassofono basso insieme alle tube, è molto più leggero dei precedenti poiché il testo emerge nella sua più ampia ricercatezza legata al significato “Santa Maria, Madre di Dio”. L’avvento di tutte le sezioni bandistiche pianissimo, ad esclusione delle percussioni, sul “Prega per noi peccatori” conferisce al brano un nuovo colore. Si tratta di una particolare luce che conduce la composizione verso un ultimo momento in cui l’accompagnamento bandistico quasi si ferma attraverso ritmi ribattuti e contemporaneamente il testo emerge, come non mai, per irrompere nell’attenzione attiva dell’ascoltatore. L’ascesa melodica del testo “Per noi peccatori prega!” conclude l’intervento del cantante sulla nota più alta del brano, sulla richiesta esplicita del popolo cristiano. Il “Grandioso finale”, affidato a tutto l’organico bandistico, ripropone la seconda idea tematica e conduce l’ascoltatore verso la fine di un “sofferto” percorso molto legato al testo, molto legato alla preghiera.