SAN SEBASTIANO PATRONO DI SALVITELLE (Salerno) E RACALE (Lecce) PROTAGONISTA DI UN POEMA SINFONICO DEL MAESTRO PAOLO ADDESSO. Ed in omaggio alla “Pizzica”, la movimentata tarantella salentina, a breve vedrà la luce il Poema Sinfonico “Salento”.

by Mimmo

il M° Paolo Addesso

Applausi e consensi per il poema sinfonico “San Sebastiano” composto dal Maestro Paolo Addesso che lasciata la direzione, dopo dodici anni, del concerto bandistico “Schipa-D’Ascoli” Citta di Lecce è approdato sul podio del concerto bandistico Città di Fisciano (Salerno). Addesso, direttore di bande e orchestre è anche docente di composizione e strumentazione per orchestra di fiati al conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli ed è originario di Salvitelle piccolo centro di 500 abitanti in provincia di Salerno al confine con quella di Potenza.

Largo San Sebastiano a Salvitelle (Salerno)

Dopo le vicissitudini della pandemia non è frequente vedere composte opere originali per banda, complesso musicale che specie nel Sud Italia da sempre è legato ai riti religiosi e alle feste patronali. Il Maestro Addesso ha voluto presentare la sua opera a Racale (Lecce) centro del Salento che venera ed ha eletto patrono, come per Salvitelle, San Sebastiano.

Il San Sebastiano che si venera a Salvitelle (Salerno)

e quello portato in processione a Racale (Lecce)

L’esecuzione della prima dell’opera è avvenuta nello scorso mese di marzo. -<L’opera mi è stata ispirata da alcuni canti ecclesiastici – sottolinea in proposito il Maestro Paolo Addesso – canti che vengono intonati in chiesa a Salvitelle durante le nove sere che precedono la festa di San Sebastiano. La festa liturgica a Salvitelle si celebra il 20 gennaio mentre la festa patronale si svolge l’ultima domenica di agosto. A Racale, invece, la si celebra la prima domenica di giugno. Il poema sinfonico nasce, quindi, da una mia devozione a questo Santo, devozione che parte dall’infanzia. Quando ero piccolo sentivo questi canti liturgici intonati dalle donne del mio paese, ricordo una di queste, zia Menica che aveva una voce straordinaria e sfortunatamente non aveva studiato musica. Un altro personaggio che mi è rimasto impresso nella memoria è la signora Jolanda e poi tante altre nonnine di Salvitelle che cantavano con fervore queste liturgie. I canti della novena di San Sebastiano patrono di Salvitelle – aggiunge Addesso – sono quattro. Per cui prendendo spunto da ogni canto è venuto fuori questo poema sinfonico che descrive la vita di San Sebastiano. Si tratta di una sinfonia vera e propria secondo i canoni della sinfonia classica costruita in quattro movimenti >.

panorama di Salvitelle (Sa)

 

una veduta di Racale (Lecce)

Un poema sinfonico, di solito, ha un carattere evocativo, legato a un percorso personale ricco di emozioni capaci di far rivivere momenti vissuti con persone ed in ambienti, forse, ora divenute foto sbiadite. Probabilmente, quindi, l’itinerario del “San Sebastiano” di Paolo Addesso è proprio questo. -<Tutto è legato alla mia infanzia, ai miei genitori alla banda stessa – evidenzia Paolo Addesso – e proprio la banda da noi la si vede specialmente durante la festa patronale, quindi il connubio banda-San Sebastiano per me è molto stretto. San Sebastiano è un Santo molto particolare e io sono cresciuto con la sua immagine che lo raffigura trafitto dalle frecce. Girando con la banda per tanti paesi laddove ho trovato la statua di San Sebastiano mi son fermato a venerarla perchè per me è come un tuffo al cuore. San Sebastiano mi ricorda le mie radici, mi riporta alla vocazione religiosa e mistica che può sentire e capire solo chi è devoto di questo Santo originario francese, militare dell’esercito romano martire della fede cristiana>-.
Il Maestro Paolo Addesso dopo il successo con “San Sebastiano” sta intraprendendo altri interessanti itinerari compositivi.

un’altra immagine del Maestro Paolo Addesso

-<Si è vero – aggiunge – ho gettato le basi per la composizione di un altro poema sinfonico evocativo che intitolerò “Salento”. Ho diretto per ben 12 anni il concerto bandistico Schipa-D’Ascoli Città di Lecce quindi sono molto legato al Salento. Quest’anno frequenterò un pò meno questo simpatico lembo di terra per questioni di lavoro e me ne rammarico molto, tanto che sento già una certa nostalgia perchè l’aria di festa che si respira nei paesi salentini è davvero unica. Le luminarie, il profumo e il sapore della “Cupeta” (il caratteristico croccantino con mandorle, zucchero e miele realizzato sul posto da abili artigiani durante i giorni di festa n.d.r.) i fuochi d’artificio e quant’altro costituiscono una magia legata all’ascolto della musica. E’ un tutt’uno, insomma tra luci, profumi, sapori e suoni.

“Pizzica” tipica danza del Salento ispira anche un poema sinfonico

Questa mia nuova opera – conclude il Maestro Paolo Addesso – è costruita sulla figura musicale della terzina poichè il canto popolare tipico del Salento, la “Pizzica”, che ho voluto inserire nella composizione, è formata da tante terzine>-.

Antonio Martino

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