Ci avviamo a chiudere la biografia del Maestro Carmelo Preite musicista di origini salentine che ha lasciato il segno nel mondo delle bande e delle orchestre italiane, con la terza e ultima parte. Avevamo chiuso la seconda parte quando nel 1929 Carmelo Preite all’età di 63 anni, dopo essersi ritirato per motivi di salute, o fors’anche politici, a Milano dove viveva una sua figlia, accettò di rimettersi in gioco con l’incarico di riorganizzare la banda municipale di Bologna, ricostituzione che avvenne in grande stile e gli fruttò successi e consensi.
Nel 1932 gli echi di Puglia e dei già rinomati complessi bandistici pugliesi si fecero sentire. A Gioia Del Colle (Bari) il Maestro Augusto Centofanti viene esonerato dalla direzione della banda municipale ed il suo sostituto, Paolo Falcicchio, non accetta l’incarico che gli amministratori del complesso bandistico pugliese gli offrono.
Per questo gli intraprendenti organizzatori della banda di Gioia Del Colle contattano Preite e poi si recano a Bologna per convincerlo ad accettare un nuovo incarico. Natale Girardi amministratore della banda di Gioia il 16 gennaio 1932 si porta a Bologna e riesce a mettere sotto contratto fino al 31 ottobre dello stesso anno il M° Carmelo Preite. In Puglia Preite viene così accolto con grande entusiasmo. Ad ogni esibizione della banda di Gioia Del Colle una grande folla fa da cornice alle esibizioni in cassarmonica. Al termine di ogni pezzo Preite e tutti i muscisti venivano letteralmente osannati.
Per prima cosa Carmelo Preite arricchì il repertorio della banda affidatagli con numerose riduzioni di sue e altre opere. Quando la banda da lui diretta suonò a Turi (Bari), centro a 18 km. da Gioia Del Colle, per la patronale, le note dalla piazza centrale giunsero alle orecchie dei detenuti nel locale e vicino carcere mandamentale. Tra questi vi era un giovane Sandro Pertini detenuto per questioni politiche, che nel 1978, poi, sarà eletto Presidente della Repubblica Italiana.
Pertini nel 1970 quando rivestiva la carica di Presidente della Camera dei Deputati, recatosi a Bari per presentare il suo libro “Sei Condanne Due Evasioni” ricordò in quell’occasione, al teatro “Niccolò Piccinni” del capoluogo pugliese, la grande gioia e ammirazione provata, quasi quarant’anni prima, quando era detenuto a Turi, nell’ascoltare la musica della banda diretta da Carmelo Preite. La nota casa discografica “La Voce Del Padrone” contattò nel 1933 Carmelo Preite e gli chiese l’incisione di un disco con le esecuzioni della banda di Gioia Del Colle. Preite dirigeva una banda di 62 elementi quasi sempre senza l’ausilio dello spartito. Nel 1934 terminata l’esperienza di Gioia Del Colle Preite torna a Milano per collaborare, in qualità di esperto, alla stagione lirica del teatro Alla Scala. Nel 1936 a 70 anni, Preite pubblica il manuale “Istrumentazione Per Banda”,
nel 1937, quindi, dirige gli ultimi concerti in pubblico. Si spegnerà il 27 marzo 1952 a Milano all’età di 86 anni. Nel testamento, testimoniando umiltà, ha espresso il desiderio che la sua scomparsa venisse comunicata ai più, solo dopo la sepoltura e che quest’ultima dovesse avvenire nel cimitero di Bardolino (Verona). -<Desidero essere sepolto in piena terra – ha scritto nel testamento Carmelo Preite – vicino a mia moglie Amelia, con unico segno distintivo una croce di marmo rosso di Verona. Nessun titolo, solo nome e cognome ai piedi della croce. Una piccola aiuola di violette dovrà cingere il recinto. Quel poco che lascio come musica non ha valore. Io ne farei un falò. Nessuno vi metta mano>.
La sepoltura è stata rispettata secondo le sue volontà, quanto alla sua musica parlano i fatti. Alla sua memoria sono stati intitolati concorsi musicali, associazioni culturali, strade e piazze a Presicce Acquarica(Lecce), Casarano (Lecce), Gioia Del Colle (Bari), Bardolino (Verona), Garda (Verona), Milano e Venezia.
Il 27 marzo 2022 è stato commemorato il 70° della sua scomparsa a Bardolino (Vr) su iniziativa dell’Amministrazone Comunale della cittadina rivierasca del Garda in collaborazione col Comune di Presicce Acquarica (Lecce) e l’associazione socio culturale “Gli Amici Del Salento” di Verona presieduta da Giovanni Martes. Presso la tomba del Maestro dove riposano anche le spoglie della moglie Amelia Gelmetti e dei figli Maria, Anna e Mario, quest’ultimo caduto in guerra nel 1915, è stata posata una corona d’alloro.
Altre cerimonie di commemorazione si sono tenute nel Municipio di Bardolino (Vr)
e nel locale teatro “Corallo”.
A chiusura della ricorrenza la Filarmonica Municipale di Bardolino diretta dal M° Paolo Gasperi ha eseguito la marcia sinfonica solenne “Casarano” composta da Carmelo Preite.
Fabrizio Carcagni