Il ruolo delle bande militari italiane nel panorama musicale è sempre stato di primo piano sia per organizzazione che per qualità nelle esecuzione del classico repertorio per banda. Tra i complessi bandistici con le stellette un ruolo importante e storico lo svolge la banda della Marina Militare. Della sua storia ed in particolare delle origini ce ne parla Michele Fiorentino Primo Luogotenente musicante della Marina Militare, Cavaliere Mauriziano. Fiorentino è presidente della storica associazione musicale “Vittorio Manente”, inoltre, è uno studioso ed autore di volumi storici riconosciuti e presentati alla Marina Militare. Michele Fiorentino è anche conferenziere storico, autore di numerose pubblicazioni e articoli su testate giornalistiche militari. Nel 2019 ha ricevuto il premio “Bene Comune” da parte di Extra Media Group società attiva nel settore dell’editoria, della comunicazione istituzionale, sociale e commerciale, e dell’organizzazione di eventi. Nelle pubblicazioni di Fiorentino si assapora tutta la storia della Banda della Marina Militare e dei suoi Maestri Direttori.
L’organico della grande Banda Militare con organico “vesselliano” nasce in origine composto da centodue esecutori, appartenenti alle varie famiglie strumentali e il loro impiego professionale fu applicato alle rispettive Bande Musicali appartenenti allle Forze Armate e Forze di Polizia italiane. I prestigiosi complessi musicali si perfezionarono grazie alla professionalità e all’estro dei Maestri direttori, alcuni celebri, e le loro esecuzioni divennero così perfette a tal punto da essere paragonate a quelle di un’orchestra sinfonica. Chiaramente le due realtà musicali sono ben distinte e diverse nelle classi strumentali e nella struttura organica ma entrambe da sempre, hanno rappresentato la massima diffusione sonora della musica classica, sinfonica, opera lirica, operette e tante altre esecuzioni musicali. La grande Banda Musicale dei Regi Equipaggi, il più antico corpo musicale militare, dopo i grandi successi conseguiti sotto la direzione del Maestro Sebastiano Matacena,
per il suo avvenuto congedo, il 16 agosto1919, al termine del primo conflitto mondiale, lo Stato Maggiore della Regia Marina nominò con un decreto del Re e su proposta del Ministro della Marina, il Maestro Alessandro Vessella, Direttore della prestigiosa Banda dei Regi Equipaggi.
Gli venne attribuito il grado di Capitano, appartenete al Corpo Reale Equipaggi, unico ufficiale della categoria musicanti e in breve tempo, con la sua grande esperienza musicale, professionalita e notorietà, attribuì grandi meriti professionali alla grande banda militare. Dopo poco tempo il M° Vessella lasciò la guida della banda per assumere un nuovo prestigioso incarico e lo Stato Maggiore della Regia Marina bandì il secondo concorso nazionale per Maestro direttore. Risultò vincitore fra i tanti partecipanti, il giovane Maestro Pietro Carlo Aghemo.
Alla sua guida e con il suo grande talento musicale, la banda della Regia Marina ebbe un nuovo impulso musicale, conquistando premi e celebrità per le esecuzioni in concerti presso i maggiori teatri e le piazze italiane. Le esecuzioni furono molto apprezzate alla Fiera Espositiva di Parigi e il giovane Maestro Aghemo fu premiato dal Ministro della Regia Marina e dal Presidente della Repubblica Francese per la grande professionalità dimostrata, molto apprezzata dai critici musicali francesi. Spinto e motivato, Aghemo decise di ampliare l’organico della banda, inserendo nel suo contesto strumenti a corda come i violoncelli, arpe, a fiato come fagotti, contrabbassi a corde, e diversi strumenti a percussione. Venne poi inserito anche il pianoforte, attribuendo nuove sonorità e utilizzo di questi ultimi strumenti. Pietro Carlo Aghemo strumentò per il nuovo organico, importanti partiture appartenenti a grandi compositori come, Wagner, Mozart, Beethoven, Bizet, List, Rossini, Verdi, Puccini e ben presto, eseguendole in concerto ottenne prestigiosi riconoscimenti. Infatti, nei concerti eseguiti presso il Teatro Regio di Torino, La Scala di Milano, l’Abeliano di Bari, l’Augusteo di Napoli e tanti altri, il M°Aghemo ottenne apprezzamenti e applausi dagli intenditori, dai critici musicali e dal pubblico, in particolar modo per le bellissime esecuzioni per pianoforte e banda da lui elaborate. Con le sue esecuzioni, degne di ogni rispetto verso gli autori, per molti anni, fece echeggiare la buona musica nei vari teatri, conquistando il cuore di tutti. Fu apprezzato per aver trasformato la grande banda in orchestra. Un sogno realizzato, insomma. Molti giornali dell’epoca come il Corriere della Sera mettevano in risalto nelle pagine culturali dedicate alla musica, la grande valenza artistica del M° Pietro Carlo Aghemo. Gli apprezzamenti risultarono avallati inoltre da notevoli esperti musicologi come Andrea Della Corte e Raffaello De Risis. Aghemo riuscì a creare e condividere con i suoi musicanti la perfetta simbiosi del gruppo e una bilancia armonica fra strumenti a fiato, archi e pianoforte, unendo il tutto a prestigiose voci di cantanti di musica lirica e leggera dell’epoca, come il soprano Rita Bini Devoto e il baritono Emilio Bione,
accompagnati al pianoforte dal M° Angelo Marenzi. Con la Regia Banda, inoltre, Aghemo incise numerosi vinili con importanti case discografiche, eseguendo brani di musica classica, celebri sinfonie, famose opere liriche, canti e marce militari. Fra questi la Terza e Quinta Sinfonia di Ludwig van Beethoven, la Carmen di Georges Bizet, La Bohème di Giacomo Puccini, Otello, Rigoletto e Requiem di Giuseppe Verdi, poemi sinfonici di Richard Strauss e quelli di Ottorino Respighi: “I Pini di Roma” e “Le Fontane di Roma”. Queste notizie, ampiamente documentate anche con testimonianze, raccontano la storia di una grande Banda Militare diventata e definita orchestra che nel tempo ha fatto riecheggiare le melodie di musica classica, sinfonica e operistica, appartenenti a svariati compositori, condividendo e trasmettendo la loro musica al pubblico italiano. Dopo il secondo conflitto mondiale il grande lavoro musicale svolto dal M° Aghemo fu ripreso dal M° Vittorio Manente,
suo allievo, alla guida della Banda Centrale della Marina Militare dal 1964 al 1983. Nel corso degli anni, il M° Manente strumentò oltre duecento composizioni per grande banda di importanti compositori italiani ed europei e attraverso le sue perfette esecuzioni, secondo i critici musicali dell’epoca, gli venne attributo il titolo di direttore dell’Orchestra della Marina Militare, come si evince da numerosi articoli dell’epoca.
Oggi è raro ascoltare dalle bande militari queste strumentazioni inquanto non più eseguibili per il cambiamento dell’organico strumentale delle bande ministeriali, trasformate in symphonic-band. In merito all’argomento, da anni la storica associazione musicale “Vittorio Manente”, grazie alla collaborazione della cattedra di composizione e strumentazione per orchestra di fiati del Conservatorio Musicale “Niccolò Piccinni” di Bari, ha intrapreso la rielaborazione e la digitalizzazione delle strumentazioni e dellecomposizioni originali per banda, del M° Manente, per i nuovi organici strumentali, attribuendogli una grande valorizzazione musicale, una conservazione storica delle partiture, uniche nel loro genere ed una opportunità di studio per le classi degli allievi di strumentazione e composizione.
A breve, dopo anni di lavoro, perciò, sarà presentato il catalogo musicale del M° Vittorio Manente che presenterà alcune novità inedite. Dove le parole non arrivano, quindi sarà la musica a parlare.
Michele Fiorentino