Un magazine sul mondo delle bande
Lo abbiamo voluto per rilanciare un discorso, quello delle formazioni musicali che sfilano per feste, fiere, sagre, luminarie, raduni e tanto altro, ma anche che tengono concerti, mostrando segnali di modernizzazione ed evoluzione, non solo per contribuire a ravvivare la tradizione che in Puglia, nel Salento ed in tutto il meridione d’Italia è fortemente caratterizzata dalla presenza di tantissimi complessi, molti dei quali di alto livello, ma anche per aprire, come speriamo, un momento di confronto, scambio di opinioni, idee ed esperienze dei protagonisti di questo affascinante universo che negli ultimi tempi sembra aver perduto lo smalto ed il fascino di un tempo almeno verso le giovani generazioni.
Personalmente la banda mi riporta a tanti ricordi, mi rivedo bambino quando nell’armadio della nonna feci la scoperta di un rullante custodito dal nonno, artigiano calzolaio e barbiere, ma anche suonatore di percussioni nella banda, in attesa dell’uscita, in notturna, della processione dei misteri. Tamburo nascosto, tamburo trovato ed alla fine … suonato. Il confronto e lo scambio di idee ed esperienze, comunque, non va confuso con la mera competizione che in passato ha pure caratterizzato il settore. Complice la pandemia, le bande musicali, hanno conosciuto, da due anni a questa parte, una crisi davvero dura a causa del lunghissimo stop a feste e manifestazioni sia di piazza che nei teatri e negli altri luoghi deputati a concerti ed esibizioni varie. Nella terra di Puglia banda musicale significa soprattutto festa patronale e per il passato ha simboleggiato pure grande passione e partecipazione di pubblico. Il teatro in piazza, così è stata definita l’esibizione delle bande, fa parte della tradizione bandistica del nostro estremo lembo di Puglia. La tradizione affonda le radici nell’800, e anche prima, e da allora, fino ai giorni nostri, è sempre stata viva tanto che una miriade di episodi, aneddoti, ricordi e appuntamenti hanno punteggiato la storia delle varie bande. Speriamo di potervene raccontare almeno una parte, magari quelli più simpatici e significativi. A questo punto il nostro impegno dovrà essere quello di cercare di traghettare, cosa non facile, questa antica tradizione alle nuove generazioni che nel terzo millennio e nell’era digitale mettono tutto in discussione. Il magazine “Voci di Banda” che da oggi potrete scorrere sui vostri terminali tecnologici, siano essi computer, tablet, cellulari e quant’altro, è per certi versi una scommessa con il futuro di questo piccolo-grande mondo bandistico. Ringrazio fin d’ora quanti collaboreranno per rilanciare questa branca della musica, quanti coi loro scritti, con immagini, punti di vista e opinioni daranno appassionati contributi. La scommessa, quindi, è quella che tra innovazione e tradizione, con impegno e passione, si possa tutti insieme contribuire a rilanciare un settore che è anche trainante per l’economia e la cultura delle nostre genti.
Fabrizio Carcagni
direttore responsabile